La proposta del deputato Dussin. Burocrazia per gli immigrati, ma grane anche per Comuni e Questure
Il deputato del Carroccio Luciano Dussin ha presentato un progetto di legge dedicato alla “validità della carta di identità” e all’”iscrizione degli stranieri nell’anagrafe”. L’obiettivo? Fare in modo che “la durata di validità della carta di identità sia indissolubilmente legata a quella del permesso di soggiorno”.
Oggi gli immigrati iscritti all’anagrafe hanno una carta di identità che dura dieci anni, come quella degli italiani. Se il progetto leghista andasse in porto, la carta durerebbe invece in genere uno, due anni, quanto la maggior parte dei permessi. Chi ha la carta di soggiorno avrebbe una carta di identità valida cinque anni.
Entro sessanta giorni dalla scadenza del permesso, il titolare dovrebbe presentare all’anagrafe una dichiarazione di dimora abituale, insieme alla ricevuta della domanda di rinnovo del permesso di soggiorno. Per chi non lo fa, scatta la cancellazione automatica dall’anagrafe e una segnalazione in Questura, perché si presume che sia diventato un clandestino. Entro sei mesi dalla dichiarazione l’immigrato dovrebbe presentare all’anagrafe il permesso rinnovato.
Dussin però sa bene che, nonostante ci sia un leghista al Viminale, i rinnovi sono ancora tutt’altro che efficienti. Così, se in sei mesi il permesso non è pronto, si dovrà presentare un non meglio precisato “documento comprovante la pendenza del procedimento amministrativo relativo al rinnovo”. E via così, ogni sei mesi, finchè non arriva il permesso.
In questo infinito giro di valzer burocratico, non ballano solo gli immigrati.
Facile immaginare la pressione che si riverserebbe sulle Anagrafi, con più gente e quindi più code agli sportelli. Intanto le Questure, si vedrebbero piovere dall’alto un nuovo carico di lavoro. Fanno già i salti mortali per rinnovare i permessi di soggiorno, ora dovrebbero anche rilasciare i documenti sulla “pendenza del procedimento amministrativo”, con la grottesca conseguenza che per certificare che il rinnovo è in ritardo, lo ritarderebbero ulteriormente.
Che ne pensa Calderoli, ministro, leghista anche lui, della Semplificazione?
Elvio Pasca