800 euro a chi diventa mamma, 1000 euro l’anno per pagare il nido, garanzie per i prestiti. Le misure a favore delle famiglie non fanno distinzioni in base alla cittadinanza
Roma – 9 dicembre 2016 – Mercoledì scorso è stata approvata definitivamente dal Senato la Legge di Bilancio 2017, che tra le altre cose prevede una serie di misure a sostegno delle famiglie delle quali potranno usufruire anche gli immigrati, a parità di condizione con gli italiani.
La legge istituisce un “Fondo di sostegno alla natalità” per favorire l’accesso al credito delle famiglie con uno più figli nati o adottati dal 1 gennaio 2017 in poi. Il fondo farà da garante con banche e intermediari finanziari ai quali le famiglie si rivolgeranno per avere un prestito. I dettagli del funzionamento verranno definiti con un decreto dei ministeri della famiglia e dell’Economia, la crisi di governo allungherà presumibilmente i tempi.
Per le famiglie dove sta per arrivare un bambino arriva anche un “premio alla nascita” da 800 euro, in aggiunta (per chi ne ha diritto) al bonus bebè. Potranno averlo dall’Inps le future madri (indipendentemente da cittadinanza o al reddito) al compimento del settimo mese di gravidanza o all’atto dell’adozione.
Un altro bonus da 1000 euro l’anno è previsto per i bambini nati dal 1 gennaio 2016 come contributo al pagamento delle rette degli asili nido pubblici e privati. Durante la discussione in Parlamento, è stato esteso anche ai genitori che pagano forme di supporto presso la propria abitazione in favore di bambini che hanno meno di tre anni e sono affetti da gravi patologie croniche.
Attenzione, però: chi usufruirà del “bonus nido” non potrà detrarre dal reddito le spese per l’asilo nido quando paga le tasse, né avere i voucher per nidi e babysitter previsti per le lavoratrici che rinunciano al congedo di maternità non obbligatorio. Questi ultimi sono stati confermati dalla Legge di Bilancio 2017 anche per i prossimi due anni.
EP