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Legge di stabilità. 50 euro per venire a studiare in Italia 

Confermati gli aumenti delle tariffe consolari, dal 20% al 40% in più. E il visto d’ingresso per studio diventa a pagamento

 

 

Roma – 23 novembre 2015 – Con il primo sì del Senato alla legge di Stabilità si avvicina la stangata per italiani e immigrati che si rivolgono ai consolati italiani nel mondo. 

Il maxiemendamento su cui venerdì scorso il governo ha incassato la fiducia conferma infatti le modifiche al rialzo di molte voci della tabella dei diritti consolari. L’obiettivo è portare nelle casse dello Stato 6 milioni di euro in più ogni anno. 

In particolare, costeranno il 20 per cento in più gli atti di stato civile (escluso il riconoscimento della cittadinanza per discendenza, fermo a 300 euro), gli atti in materia di controversie, assistenza volontaria e giurisdizione volontaria e gli atti amministrativi. L’aumentò arriverà invece al 40 per cento per legalizzazioni, traduzioni (spesso richieste dagli immigrati), atti notarili o relativi alla navigazione marittima e aerea e diritti d’urgenza.

Le tariffe dei visti d’ingresso rimangono di 60 euro per i soggiorni brevi e di 116 per quelli lunghi (ad esempio per motivi di lavoro o per ricongiungimenti familiari). Unica eccezione, il “visto nazionale (tipo D) per motivi di studio”, utilizzato, per esempio, da ragazzi e ragazze stranieri che vengono a frequentare qui l’università. Finora era gratuito, invece dal 1 gennaio 2016 costerà 50 euro. 

EP

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