Ha conquistato un seggio nel comune di Marcellina, vicino Roma. “Mi hanno votata anche tanti italiani” Roma – 10 giugno 2009 – Le ultime amministrative hanno regalato all’Italia la prima consigliera romena. A Marcellina, settemila abitanti a trenta chilometri da Roma, Leontina Ionescu ha conquistato un seggio grazie al voto dei compaesani “romeni e italiani”, come ci tiene a sottolineare.
La neoconsigliera ha 51 anni, metà dei quali passati nel paese laziale, dove è arrivata per amore nel 1984 dopo aver sposato un italiano. Insieme hanno cresciuto tre figli, due nati da un precedente matrimonio dell’uomo, uno (“il primo ragazzo italo-romeno del paese” racconta) dalla loro relazione.
Intanto, Marcellina è cambiata, e oggi ha oltre mille residenti stranieri. I romeni sono i più numerosi, 953 erano registrati all’anagrafe all’inizio dell’anno, ma la consigliera stima che siano almeno millecinquecento. E nella comunità Ionescu si è fatta conoscere, anche aiutando quelli che, quando la Romania non era nell’Ue, vivevano da invisibili senza permesso di soggiorno: “Piccole cose, ad esempio convincevo il mio medico di famiglia a visitare gli ammalati o portavo vestiti usati ai più poveri”.
Oggi Leontina Ionescu è traduttrice e interprete per la Procura e in Tribunale. Una lavoro che l’ha portata accanto agli stupratori di Guidonia, ma anche a semplici ladri di polli. “Soprattutto negli anni passati, ho incontrato romeni che dicevano di aver rubato per necessità. Ho sempre detto loro che avrebbero dovuto rivolgersi alla Caritas, o tornare in Romania a fare le persone oneste”.
Poi, è arrivata la sfida della corsa per il Comune. “Mi sono candidata per orgoglio e voglia di riscatto, credo che la comunità debba far sentire la sua voce, ormai siamo tanti. Il sindaco uscente, nonostante le promesse, non mi ha voluto candidare, e allora mi sono rivolta ad Alfredo Ricci che mi ha accolto con entusiasmo nella lista civica Mondi Nuovi: ora lui è sindaco, io consigliera”.
Ionescu ha fatto una campagna elettorale bilingue, passando molto del suo tempo a spiegare ai suoi connazionali che potevano andare alle urne: “Nonostante qualche avviso fatto dal Comune, – racconta – c’era tanta disinformazione sul diritto di voto dei comunitari e sulle iscrizioni alle liste aggiunte”.
Nel suo programma c’è l’apertura di uno sportello per il cittadino (“italiano o straniero”) e un asilo nido per aiutare le mamme lavoratrici, così come una consulta degli stranieri e progetti di integrazione, passando per un gemellaggio per la Romania. “Ho tante idee e voglia di realizzarle, ho sempre messo passione nelle cose che faccio” dice questa grintosa signora.
Intanto, con queste idee ha vinto anche il “derby romeno di Marcellina”. Una sua compatriota, Simona Noru, era infatti candidata nella lista di centrodestra, uscita sconfitta dalle urne. “Avrei preferito che unissimo le forze, perché la comunità avesse una sola candidata, tra l’altro nella sua lista c’era anche chi non la voleva…” commenta.
La candidata Ionescu ha preso 160 voti, guai però a pensare che il suo sia un successo tutto romeno: “Ci sono diversi italiani che hanno preso voti dai romeni, ma anche io ho preso tanti voti dagli italiani. Qui sono molto conosciuta, – assicura la neoconsigliera – consideri che quando mio marito telefona a qualcuno dice sempre: Sono Angelo, il marito di Leontina”
Elvio Pasca