Roma – 11 giugno 2012 – Antonia Dejeu, romena, ex consigliera di circoscrizione a Bologna eletta nel Movimento 5 Stelle, rassegnò le dimissioni dopo che Beppe Grillo definì “senza senso” la concessione della cittadinanza italiana ai figli degli immigrati.
Ora su Gazetaromanesca.com commenta la battuta di Beppe Grillo in una recente intervista al Corriere della Sera, secondo la quale “Chi si iscrive al Movimento deve essere cittadino italiano”. Da grillina “straniera” dice: “Grillo non si è affatto sbagliato. Anzi, insiste sempre sull’argomento delicato dell’immigrazione. Dice da sempre che vorrebbe trattenere gli africani in Africa e i romeni in Romania, non dare diritti agli immigrati, se non quelli economici. La posizione del suo Blog è “gli italiani prima”. Noto una coerenza vergognosa”.
D’altronde, continua, “ogni 5 Stellino sa che chi si iscrive deve essere cittadino italiano, perché è scritto sul Non Statuto. Già l’anno scorso molti di noi volevano eliminare la parola “italiano” e aprire il movimento a tutti i cittadini di fatto di questo Paese, ma non se n’è fatto nulla”. Eppure lei è stata candidata del Movimento alle amministrative di Bologna senza avere cittadinanza italiana. “Loro lo sapevano di sicuro, ma mi hanno fatto iscrivere lo stesso”, precisa.
Dejeu ammette che si era avvicinata al Movimento con la speranza di poter trovare una via per combattere per i diritti della categoria di cui lei stessa fa parte, gli immigrati: “Forse è stata la testardaggine! Mi ero avvicinata al MoVimento per parlare di diritti degli stranieri. All’inizio, confesso, con un po’ di timidezza perché ho solo la cittadinanza romena. L’accoglienza è stata così calda che sono diventata attiva subito”.
Subito dopo l’adesione nel gruppo di Bologna, ecco anche le opportunità: “ Prima ancora di capire che cosa stesse accadendo si è votato per la creazione di un gruppo di lavoro su integrazione e pari opportunità. Mi sono sentita investita di un’onda di affetto e sostegno dal primo giorno. Paradossalmente, lo stesso affetto lo sento anche oggi, nonostante le mie dimissioni”.
Prima delle elezioni, quando si è iniziata a formare la lista con i possibili candidati, accade ciò che, secondo Grillo, non sarebbe potuto accadere nel MoVimento: viene scelta una candidata non- italiana.
“Dopo le primarie interne per la scelta del candidato sindaco si chiedeva a tutte le persone più attive di candidarsi nella lista. Ho fatto notare che non sono italiana, portando il Non-Statuto. Mi hanno risposto che è un refuso. Non ci ho creduto, ma mi bastava avere l’ok di alcuni per andare avanti. L’ho fatto quasi per dispetto, come una reazione alle posizioni conservatrici di Grillo. La vanità però mi ha giocato uno scherzo: credo che Casaleggio e Grillo abbiano accettato la mia candidatura per chiudere la bocca ai critici”.
Ora Dejeu sente di essere stata manipolata e usata, convinta che làssù, si sapeva benissimo che lei non era italiana: “Sono molto bolognese, quindi potenzialmente innocua, il mio sguardo da immigrata è fresco, ma non sembrava così differente da nuocere alla tipologia dell’ italiano medio”. Tuttavia, ribadisce che nel movimento “c’è il desiderio di aprire agli stranieri. Tanti sperano che dopo le elezioni politiche del 2013 Beppe Grillo faccia un passo indietro e allora sarà valsa la pena di mandare giù, e si potranno raddrizzare i torti.”
Malgrado le posizioni prese da Grillo in merito agli immigrati, Antonia Dejeu sostiene anche che al livello locale, le politiche d’integrazione ci sono: “Per fortuna Grillo e Casaleggio non intervengono direttamente nei programmi delle liste locali e nelle loro decisioni. Un ottimo esempio è l’autonomia della squadra di Pizzarotti a Parma. Le liste sono variopinte, tante, come Bologna, hanno discusso e scelto punti del programma volti all’integrazione e la parità di diritti tra tutti i cittadini”.
A chi attende un cambiamento sul fronte immigrazione, Dejeu manda un messaggio: “Secondo me, è inutile sperare. Si è visto che chi decide sempre è Grillo e lui non sembra accettare il dialogo. E’ capitato che quelli che hanno cercato di avere più autonomia, sono stati semplicemente fatti fuori dal MoVimento”.
Miruna Cajvaneanu
Gazetaromaneasca.com