Roma – 17 ottobre 2011 – I figli della globalizzazione in Gran Bretagna sono già due milioni, il 2% della popolazione, e raddoppieranno entro il duemilaventi, continuando poi a crescere sempre più velocemente. I loro genitori hanno nazionalità diverse, sono quelli che, nell’ultimo censimento del Regno Unito, avrebbero dovuto barrare la casella “razza mista”.
È uno studio della Bbc citato oggi da Repubblica a dare un quadro aggiornato di questa generazione dalla doppia identità, o, meglio, dall’identità meticcia, che è diventata la minoranza più numerosa in Gran Bretagna. Presto potrebbe accadere anche nel resto del Continente se l’isola si confermerà ancora una volta anticipatrice di tendenze che coinvolgono poi tutta l’Europa.
Lo studio dimostra che questi ragazzi sono tutt’altro che “disagiati”. Il 79 percento raggiunge gli standard di eccellenza scolastica stabiliti dal ministero dell’istruzione per i bambini di dieci anni, “la stessa percentuale dei figli di britannici di origine indiana, mentre i figli dei bianchi che ottengono lo stesse livello accademico sono il 77 percento, quelli di pachistani e bengalesi il 67, quelli dei neri il 65” scrive il quotidiano.
“Due etnie, due nazionalità, due lingue, al posto di una sola: è dunque questo il nostro domani” avverte il rapporto della Bbc. E intanto, la prima sfida, sarebbe definire questa categoria con un nome migliore di quel “razza mista” che presupporrebbe l’esistenza di una razza, diversa da quella umana, ancora tutta da dimostrare.
E in Italia? L’Istat ha già documentato la crescita inarrestabile dei figli di coppie miste, cioè con almeno un genitore italiano (24mila nel 2008, 25mila nel 2009, oltre 30mila lo scorso anno), ai quali andrebbero aggiunti anche i figli di immigrati di nazionalità diverse che hanno messo su famiglia insieme nel nostro Paese.
Nei questionari del censimento che si stanno riempiendo in questi giorni tutta Italia ci sono anche le domande “Dove è nata Sua madre?” e “Dove è nato Suo padre?”. L’occasione giusta per capire (se ci fosse bisogno di ulteriori conferme) quanto l’Italia sia già un Paese meticcio.
EP