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Lingua italiana. Il PD: “Serve un programma nazionale”

Turco: "Governo impone il test, ma servono corsi e incentivi”. “Finanziamenti pubblici e privati"

Roma – 6 dicembre 2010 – “La conoscenza della lingua italiana è alla base di una buona integrazione. Riteniamo tuttavia che l’approccio adottato da questo governo, basato sulla imposizione di un esame, non sia il migliore per promuovere l’apprendimento dell’italiano e per favorire l’inclusione degli stranieri”.

Così Livia Turco, responsabile Politiche sociali e immigrazione del PD, a pochi giorni dall’entrata in vigore del test di italiano per chi vuole prendere la carta di soggiorno.

"In tutta Europa – ricorda Turco in una nota – i governi stanno introducendo e finanziando programmi di ‘integrazione-civica’, l’Italia invece prosegue nella sua politica di chiusura. Anche la cancellazione del Fondo per le Politiche d’integrazione e’ un’ ulteriore conferma della volonta’ di questo governo di proseguire nella sua politica di ostilita’ nei confronti degli immigrati".

Il Pd ha presentato una proposta di legge per “programma nazionale di diffusione della lingua e della cultura italiana” finanziato con stanziamenti pubblici e privati e, ricorda la responsabile immigrazione del partito, “ rafforzato dalla previsione di un incentivo da riconoscere all’immigrato che partecipa ai corsi:  l’anticipazione della concessione della carta di soggiorno a chi nei primi 3 anni di permanenza in Italia frequenta i corsi e supera la prova finale".

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