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Lombardia. Lega e Pdl a caccia di clandestini

A Milano le camicie verdi vogliono controlli a domicilio. La Regione chiede aiuto agli amministratori di condominio

Roma – 7 gennaio 2010 – Verifiche casa per casa, guidate anche dalle soffiate di vicini e amministratori di condominio. È la ricetta anticlandestini cucinata in Lombardia da Lega Nord e Popolo delle Libertà, a meno di tre mesi (conterà qualcosa?) dalle elezioni amministrative.

Si comincia con una mozione presentata il mese scorso dalla Lega nei nove consigli di Zona di Milano, che verrà discussa nei prossimi giorni. Il testo (qui la versione integrale ) è indirizzato al sindaco e chiede “controlli riguardanti la clandestinità” e “verifica della residenza degli stranieri”.

Dopo aver elencato le novità introdotte dal pacchetto sicurezza, i leghisti citano le verifiche tra gli stranieri residenti già avviate in altri comuni, come la famigerata "operazione White Christmas" di Coccaglio. A Letizia Moratti chiedono quindi di “far partire una politica di maggior rigore di fronte al reato di immigrazione clandestina”, “combattere attraverso controlli sui luoghi di lavoro lo sfruttamento di stranieri irregolari” ma anche “una politica di controllo delle residenze degli stranieri, delle condizione igienico-sanitarie e di verifica dei contratti di affitto stipulati”.

Certo per il Comune non sarà facile scovare tutti gli irregolari, e allora a dare una mano ai vigili urbani potrebbero essere i comuni cittadini, chiamati a raccolta dall’ assessore regionale leghista al Territorio Davide Boni. “Invitiamo i milanesi – ha detto Boni qualche giorno fa – a segnalare a Palazzo Marino la presenza di stranieri irregolari, denunciando chi li sfrutta o affitta loro alloggi”.

La lotta ai clandestini non è un’esclusiva leghista. Stefano Maullu, assessore regionale alla Polizia Locale ed esponente del Popolo delle Libertà, sta lavorando a un’intesa con gli amministratori di condominio, che dovrebbero segnalare ai vigili urbani alloggi sovraffollati, flussi di persone estranee, contratti di affitto in nero e attività commerciali irregolari.

Maullu respinge l’idea di una caccia ai clandestini, l’intesa è piuttosto uno strumento “per rimuovere tutti gli elementi di degrado”. “Certo – ammette  però l’assessore – la presenza di stranieri irregolari stipati in dieci per stanza è uno dei problemi maggiori”.

Elvio Pasca

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