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L’Onu all’Italia: “Tutelare gli immigrati”

L’ Alto Commissario per i diritti umani critica pacchetto sicurezza, respingimenti e sgomberi dei campi rom Roma – 11 marzo 2010 –  Più attenzione ai diritti degli immigrati, messi a rischio anche dal pacchetto sicurezza e dai respingimenti.

È il richiamo dell’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Navi Pillay, intervenuta ieri   di fronte alla Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato. Intervento che avviene mentre l’Italia e’ sotto osservazione ad opera del Consiglio dei diritti umani dell’Onu, nell’ambito della procedura ‘Universal Periodic Review’, iniziata a febbraio e che terminera’ nel giugno prossimo.

"Certo il fenomeno della migrazione crea tensioni, politiche e sociali, ma il Paese ha comunque bisogno del contributo degli immigrati, in particolare dal punto di vista lavorativo. La tutela dei diritti dei migranti – ha detto l’Alto Commissario – e’ una delle grandi sfide internazionali attuali e tutti i paesi devono tenere in grande considerazione il rispetto dei diritti umani in tutte le fasi del processo migratorio".

Pillay ha sottolineato come spesso "i migranti vengano percepiti come una minaccia alla sicurezza e questo non fa che incrementare le paure dei cittadini. Non e’ certo – ha sottolineato – la presenza dei militari nelle strade una soluzione, anzi mette a rischio la tuela dei diritti umani, ma l’integrazione e’ la risposta".

L’ Alto Commissario si e’ detta preoccupata per le norme del pacchetto sicurezza: "gli immigrati non devono essere stigmatizzati, non devono essere criminalizzati – ha evidenziato – Devono essere invece creati meccanismi in grado di stimolare l’integrazione e l’inserimento degli immigrati nella societa’. Gli immigrati sono vulnerabili perche’ non possono rivolgersi alle autorita’, agli organi giudiziari poiche’ potrebbero rischiare di essere criminalizzati, di essere arrestati e questo deve essere la soluzione ultima ed anche in questo caso devono essere rispettati i loro diritti".

Critiche anche ai respingimenti nel Mediterraneo: “Gli immigrati non sono rifiuti tossici, vanno salvati e tutelati. E’ un obbligo per le autorita’ preposte – facendo riferimento a coloro che arrivano via mare – salvare vite umane in pericolo".

Pillay ha poi affrontato la questione dei rom e degli sgomberi affermando che "gli sgomberi forzati sono una discriminazione come anche la mancanza di accesso all’istruzione dei bimbi. Anche i nordafricani – ha evidenziato ancora la Pellay – sono stati oggetto di atti discriminatori: tutti devono godere della stessa dignita’ e uguaglianza, bisogna eliminare le intolleranze".

"Sono convinta che per avere un vero progresso sui diritti umani e’ necessario un partneariato forte tra diversi paesi – ha sottolineato ancora Pillay – ma serve soprattutto iniziare a livello nazionale con associazioni e organi ad hoc ed il sostegno della societa’ civile". E per questo "ho sollecitato l’Italia a creare un organo interno per la tutela dei diritti umani".

"Un organo con il quale l’Italia potrebbe ottenere – ha affermato la Pillay – una leadership forte in questo campo come ha gia’ avuto nell’ambito della lotta per l’abolizione della pena di morte o in quella per contrastare le mutilazioni genitali femminili, o ancora in quella contro la violenza sulle donne e a favore della parita’ di genere".

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