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Lotta ai clandestini e integrazione, le conclusioni del G8

Il documento finale del summit dei ministri dell’Interno e della Giustizia

Roma – 1 giugno 2009 – Tra i temi sul tavolo del G8 di Roma c’erano la lotta alla tratta degli esseri umani e all’immigrazione clandestina, ma anche l’ integrazione degli immigrati. Ma a giudicare dal documento conclusivo sottoscritto sabato scorso, i ministri dell’interno e della giustizia si sono concentrati soprattutto sui primi due punti.

Il capitolo immigrazione si apre con una condanna della tratta “quale violazione dei diritti fondamentali” e con la determinazione a combattere le organizzazioni criminali “che la gestiscono con enormi profitti” e i possibili collegamenti con le “organizzazioni terroristiche”.  Impegno comune contro l’immigrazione illegale, che “alimenta le organizzazioni criminali transnazionali e ostacola l’integrazione degli immigrati regolari”.

Gli 8 grandi sono preoccupati per la crisi finanziaria internazionale, che rischia di “accrescere al pressione migratoria  verso i paesi maggiormente industrializzati” , e propongono di quindi di “rafforzare la cooperazione internazionale”. Particolare attenzione, scrivono, “va prestata ai Paesi di origine e di transito dei flussi migratori regolari”.

“Identificare e prevenire l’uso fraudolento di documenti di viaggio deve restare una priorità” si legge ancora nel documento finale . Due lunghi paragrafi sono dedicati ai passaporti elettronici, che garantiscono più sicurezza e andrebbero quindi adottati, secondo il G8, da tutti gli Stati.

 Torna quindi il richiamo al coinvolgimento di tutti gli Stati nella lotta alla tratta. “Il G8, è impegnato a favorire la più ampia ratifica e applicazione degli Accordi internazionali esistenti (Protocolli ONU sul Traffico di Persone e la Tratta di Migranti) e a sostenere con iniziative di assistenza tecnica i Paesi terzi per porli in grado di acquisire le capacità richieste per la piena implementazione di tali strumenti”.

Infine, un accenno più vago all’immigrazione legale, che “va accompagnata da misure atte a favorire l’integrazione degli immigrati”, anche perché “da una maggiore apertura verso le loro comunità trarrebbero vantaggio sia i Paesi di destinazione che gli immigrati”.

“Per questo, – conclude il G8 – consideriamo positivo e desideriamo proseguire lo scambio di esperienze e buone prassi sulle politiche di gestione dell’immigrazione legale e dell’integrazione e riaffermiamo il nostro impegno a continuare il lavoro finora portato avanti”.

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DICHIARAZIONE FINALE

FINAL DECLARATION

EP

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