Serviranno a coprire tre mesi di partecipazione all’operazione navale dell’Unione Europea. Prima raccoglierà informazioni, poi si passerà all’uso della forza
Roma – 9 luglio 2015 – 26 milioni di euro. Tanto costerà all’Italia, da qui alla fine di settembre, la lotta ai trafficanti di uomini tra la Sicilia e la Libia.
È arrivato ieri in Gazzetta Ufficiale il decreto che stanzia le risorse necessarie per la partecipazione di personale militare italiano a EUNAVFOR MED, l’operazione dell’Unione Europea nel mediterraneo centromeridionale.
EUNAVFOR MED coinvolgerà mezzi e uomini di molti Paesi, ma il quartiere generale sarà a Roma e verrà guidata dall’ammiraglio Enrico Credendino.
In una prima fase si farà più che altro lavoro di intelligence. Cercherà cioè di ricostruire le rotte dei trafficanti e quelle dei loro affari. La seconda e terza fase, secondo i piani operativi definiti dai ministri della difesa Ue, prevedono invece l’uso della forza: da “fermi, ispezioni, sequestri e dirottamenti” al “mettere fuori uso o rendere inutilizzabili” i mezzi dei trafficanti.
Gli interventi nelle acque territoriali libiche, se non addirittura sulla costa, sono però necessariaemnte in stand-by. Indispensabile il cappello di una risoluzione Onu, che tarda ad arrivare, o l’accordo con il governo di Tobruk che per ora si è detto sempre contrario a simili ingerenze.
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