Roma – 24 ottobre 2012 – Si sarebbe data fuoco da sola la ventenne afroamericana che aveva detto di essere stata aggredita e data alle fiamme da uomini che indossavano dei cappucci neri e che avevano scritto KKK sulla sua auto, evocando lo spettro del Ku Klux Klan. Secondo il portavoce dell’ufficio dell’Fbi della Louisiana, le ferite di Sharmela Moffitt, ricoverata con ustioni definite gravi dai medici, “sono auto infilitte”.
Domenica notte era stata la stessa donna a chiamare la polizia di Winnsboro provocando l’immediato avvio di un’inchiestada parte dell’Fbi dal momento che si sospettava che fosse un hate crime, cioè un crimine dettato da odio razziale. Ma gli inquirenti hanno subito avuto dei dubbi sulla dinamica dell’aggressione. Analizzando il dentrificio usato per scrivere kkk ed un insulto razzista, insieme alle impronte su un accendino e una boccetta di liquido infiammabile trovati nell’auto, gli investigatori hanno concluso che si e’ trattato di un gesto deliberato della donna, che poi ha iscenato l’attacco razzista.
Anche le associazioni antirazziste, valutando l’episodio, avevano invitato alla prudenza prima che si concludessero le indagini. Denunciando però anche che il razzismo e l’attività del KKK continuano ad essere una triste realtà in Louisiana.