Roma, 4 dicembre 2013 – "I migranti nel mondo sono quasi 250 milioni, in Europa i migranti sono 50 milioni di cui 1,5 mln di richiedenti asilo o rifugiati. Ci avviamo ai 5 milioni di cittadini nel nostro paese nonostante il blocco dell’ultimo anno. Ogni anno nascono in Italia 80 mila bambini figli di genitori stranieri. 20 mila matrimoni misti, fenomeni del ricongiungimento che non rallenta metà dei cittadini migranti sono lungo soggiornanti e a questi si aggiungono coloro che sono riusciti ad avere la cittadinanza italiana, ma l’impatto sul lavoro è drammatico".
Lo ha detto Guglielmo Loy segretario confederale Uil, intervenendo a Roma a un convegno sull'immigrazione.
"Il lavoro immigrato è il più sensibile alla crescita e alla decrescita ed è quello che più insegue il lavoro nel momento in cui l’economia tira – avverte Loy – ma è anche quello più vittima della crisi quando essa scoppia. Dunque il tasso di disoccupazione immigrata è più alto della media italiana. Anche il sistema d’impresa immigrato soffre".
Per Loy "va semplificato anche il sistema dei permessi di soggiorno, con allungamento, minor costo, allargato l’accesso a sevizi sociali per cittadini migranti qualunque sia il loro status. Va semplificato il sistema del rilascio dei permessi ed evitato che sull'aspettativa sulla cittadinanza si carichino attese per risolvere problemi di natura amministrativa: non devo rinunciare a essere ivoriano o congolese per poter accedere a un concorso".
"Quindi ampliare l’accesso ai diritti sociali e civili. Affinchè la scelta della cittadinanza sia consapevole, volontaria e bilanciata e non un mezzo per accedere a diritti. Serve armonia delle regole -ha concluso- che danno equilibrio tra stato e cittadini. Sullo sfondo ci sono le questioni che più ci riguardano, l’istruzione, la salute la casa il lavoro e le politiche attive e l’accesso alla rete dei servizi pubblici e privati"