Menu

Il portale dell'immigrazione e degli immigrati in Italia

in

L’Ue alla Svizzera: “Circolano i soldi? Circolino anche le persone”

Il consiglio europeo: “Impossibile accettare una separazione fra la libera circolazione degli individui e quella dei capitali”. Intanto Bruxelles congela i negoziati per l’adesione di Berna al mercato unico dell’elettricità

Bruxelles  –  11 febbraio 2014 – L’Ue rispetta il voto del referendum svizzero sulle quote per gli immigrati, ma ritiene che se non ci sono frontiere per i capitali, non devono esserci nemmeno per le persone. Si aspetta quindi che la Svizzera “onori i propri obblighi derivanti dagli accordi stipulati con l'Unione europea nel quadro del diritto pubblico internazionale".

È la posizione del Consiglio Ue, l’organismo che rappresenta i governi dei 28 Paesi membri, come ha spiegato oggi il presidente di turno Evangelos Venizelos al termine della riunione dei ministri degli Affari generali.

In particolare, il Consiglio dei ministri Ue ha ricordato che "le 4 liberta' fondamentali sono una parte integrante dei rapporti fra Ue e Confederazione elvetica", secondo la dichiarazione letta al termine dal presidente greco Venizelos. "Il mercato interno e i 4 pilastri – concluso – sono indivisibili ed e' impossibile accettare una separazione fra la libera circolazione degli individui e quella dei capitali".

E, come ha ricordato il commissario agli Affari interistituzionali Marcos Sefcovic, "forse la Svizzera e' proprio il Paese che ha maggiormente beneficiato della libera circolazione delle persone in Europa".

Intanto, se non proprio le ritorsioni, si fanno sentire le prime reazioni dell’Ue alla scelta dei cittadini svizzeri: sono stati congelati i negoziati in corso per l’adesione della Confederazione Elvetica al mercato unico dell'elettricità, che permetterebbe a Berna di partecipare alla Borsa elettrica e di utilizzare le reti comunitarie.

La Commissione Ue ha comunicato alle autorità svizzere la cancellazione della riunione prevista per il prossimo 17 febbraio. ''Alla luce della situazione attuale non e' previsto per il momento nessun negoziato tecnico'', ha detto la portavoce della Commissione, Pia Ahrenkilde, aggiungendo che il negoziato con la Svizzera ''è logicamente legato anche alle questioni istituzionali''.
 

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]
Exit mobile version