Bruxelles, 28 ottobre 2011 – La Commissione Ue ha chiesto all’Italia e ad altri cinque stati membri (Germania, Polonia, Svezia, Portogallo e Malta) di adeguarsi alle norme Ue sui permessi di lavoro per i migranti altamente qualificati. Non rispettando le norme Ue, questi paesi “rendono particolarmente difficile per i lavoratori altamente qualificati venire a lavorare nell’Ue”, ammonisce Bruxelles.
Quindi l’esecutivo Ue ha “richiesto formalmente” ai sei stati membri in questione di “conformarsi alle norme della direttiva ‘Carta blu’, il cui termine di attuazione e’ scaduto il 19 giugno 2011”, e ha deciso di emettere un “parere motivato”. Il 18 luglio 2011 la Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora (la prima fase della procedura d’infrazione) a Germania, Italia, Malta, Polonia, Portogallo e Svezia in relazione alla mancata comunicazione alla Commissione delle misure adottate per attuare la direttiva.
Tre paesi, tra cui Italia, Malta e Portogallo, non hanno ancora comunicato nessuna misura entro il termine previsto (due mesi), spingendo cosi’ Bruxelles ad agire. Germania, Polonia e Svezia hanno invece risposto segnalando pero’ che la nuova legislazione di attuazione non entrera’ in vigore prima del prossimo anno. La Commissione ha cosi’ deciso di inviare un parere motivato anche a questi tre paesi. La direttiva ‘Carta blu Ue’ istituisce norme comuni che permettono ai cittadini di paesi terzi altamente qualificati di venire a lavorare in Europa nei mercati del lavoro in cui sono richieste le loro competenze.