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L’Ue rilancia la lotta alla tratta

Proposta della Commissione: pene più severe, protezione delle vittime e prevenzione

Roma – 30 marzo 2010 – La Commissione europea ha proposto ieri una nuova normativa per intensificare la lotta contro la tratta degli esseri umani. La nuova proposta, spiega un comunicato, contribuirà alla lotta contro la schiavitù moderna assicurando la coerenza delle norme nazionali sui reati e sulle pene, una migliore assistenza alle vittime e un’azione penale più dura contro i criminali responsabili della tratta.

"Nel XXI secolo non dovrebbero esserci donne e ragazze ridotte in condizioni di schiavitù sessuale, bambini percossi e maltrattati, costretti a mendicare e a rubare, giovani costretti a lavorare in condizioni spaventose per salari da fame. Questi crimini non sono accettabili in nessuna circostanza. Occorre fare tutto il possibile per fermare i responsabili" ha detto la commissaria agli affari interni Malmström.

Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro, sono 2,45 milioni le persone nel mondo vittime della tratta, la maggior parte a fini di prostituzione (43%) – soprattutto donne e ragazze – o di lavoro (32%). Ogni anno sono diverse centinaia di migliaia le persone vittime della tratta in direzione dell’UE o all’interno dell’UE.

La proposta
Le norme proposte ieri dalla Commissione europea obbligheranno gli Stati membri ad intervenire su tre fronti: l’azione penale contro i responsabili della tratta, la protezione delle vittime e la prevenzione dei reati. La Commissione prenderà presto anche le misure necessarie per nominare un "coordinatore antitratta" per rendere più efficace, visibile e coerente la politica dell’UE in questo campo, per attaccare il fenomeno alla radice e collaborare con i paesi terzi.

La proposta ravvicinerà tra loro le normative e le sanzioni penali nazionali e disporrà affinché gli autori del reato siano perseguiti anche se hanno commesso il fatto all’estero. La polizia e le autorità giudiziarie dovranno disporre di strumenti investigativi usati per combattere la criminalità organizzata.

Le vittime riceveranno alloggio e cure mediche in modo da potersi ristabilire e da non avere paura di testimoniare contro gli autori dei reati. Riceveranno inoltre consulenza giuridica nel corso dell’intero procedimento, anche ai fini di una domanda di indennizzo.

Sul fronte della prevenzione della tratta, la proposta prevede azioni volte a sensibilizzare le vittime potenziali circa i rischi che corrono e i funzionari pubblici su come individuare le vittime e occuparsene adeguatamente; chiede inoltre l’applicazione di sanzioni contro chi ricorre al lavoro o alle prestazioni di una persona sapendo che questa è vittima della tratta e istituisce organismi negli Stati membri per monitorare l’attuazione di queste azioni.

La proposta sarà esaminata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei Ministri dell’UE e, una volta approvata, dovrà essere recepita nelle normative nazionale.

Il MEMO della proposta (in inglese)

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