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L’ULTIMA MISSIONE DI PRODI, A ONU PER PARLARE DI AFRICA/ANSA

(ANSA) – ROMA, 15 APR – L’ultima missione. A New York, Palazzo di Vetro, per partecipare alla riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu allargato ad un’ampia rappresentanza di capi di Stato africani (16 e 17 aprile) per discutere dei conflitti che dal Darfur alla Somalia insanguinano il Continente nero. Sarà questo il congedo definitivo di Romano Prodi dalla politica internazionale. Almeno da presidente del Consiglio. Il Professore arriverà tra poche ore a New York: il suo intervento alle Nazioni Unite è previsto per la mattina di domani, ma già stasera il premier uscente si incontrerà a cena con l’ambasciatore italiano a Palazzo di Vetro Marcello Spatafora. L’impegno di Prodi verso l’Africa è stato una costante del suo biennio a Palazzo Chigi. Non a caso, assieme al premier turco Recep Tayyip Erdogan, fu l’unico capo di governo straniero ad essere invitato a partecipare al vertice dell’Unione Africana lo scorso gennaio ad Addis Abeba. Proprio in quell’occasione, Prodi ribadì il forte sostegno dell’Italia all’Unione africana, primo e unico strumento continentale per la prevenzione dei conflitti sul territorio. Ma al di là delle emergenze belliche che scuotono il Continente, domattina a Palazzo di Vetro il presidente del Consiglio concentrerà il suo intervento sulla crisi dei prezzi che sta mettendo in ginocchio l’Africa. La volata delle quotazioni petrolifere, l’aumento dei carburanti e dei fertilizzanti e la conseguente impennata dei prezzi dei prodotti alimentari hanno raggiunto ormai livelli di guardia. E lo stesso Prodi, in una lettera a ‘Repubblica’ domenica scorsa, ha lanciato un appello agli altri leader mondiali per "non lasciare il mondo senza cibo". Scagliandosi tra l’altro contro "la progressiva sottrazione di suolo alla produzione di cibo per utilizzarlo nella produzione di biocarburanti". Scelta suicida, se gli studi più recenti raccontano come l’energia impiegata per produrre biocarburanti sia negli Stati Uniti del 30 per cento superiore all’energia prodotta. "Un bel disastro – commenta Prodi -, anche se il disastro ancora più grande è quello di mettere in conflitto il cibo con il carburante in un periodo già di scarsità ". Dopo l’intervento al Consiglio di Sicurezza, il Professore rivedrà il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon e avrà alcuni bilaterali (con il presidente della Somalia Yusuf e forse con il sudafricano Thabo Mbeki) per poi ripartire in serata verso l’Italia. Gli scatoloni a Palazzo Chigi sono ancora tutti da preparare.(ANSA).

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