Roma, 18 luglio 2011 – È sbagliato immaginare che la crisi demografica dell’Italia possa essere risolta con l’afflusso massiccio di immigrati disperati. Non dobbiamo essere complici di traffici gestiti dalla criminalità. Bisogna accrescere la natalità degli italiani, sostenendo la famiglia naturale e le madri”
Sono le parole di Magdi Cristiano Allam, in un editoriale pubblicato oggi su “Il Giornale”.
Secondo Allam “l’Italia non deve in alcun modo avallare e rendersi complice del traffico dei clandestini gestito dalla criminalità organizzata che lucra sulla pelle di quei giovani disperati, ciò che ci impone di contrastarlo fermamente per porvi fine, a maggior ragione se esso ha già provocato la morte di migliaia di persone i cui corpi giacciono nei fondali del Mediterraneo. Ma soprattutto la crisi demografica in Italia va risolta accrescendo la natalità degli italiani, sostenendo la famiglia naturale e le madri affinché siano messe nella condizione di poter scegliere di dedicarsi a tempo pieno ai propri figli o comunque di accudirli, così come dobbiamo aiutare i giovani affinché possano attraverso la stabilità lavorativa diventare i protagonisti nella rigenerazione di nuova vita”.
“Per contro – prosegue Allam, per quanto concerne gli immigrati disperati che si mettono nelle mani della criminalità organizzata pagando a testa una cifra superiore ai mille euro, la soluzione non è nell’afflusso massiccio, incontrollato e arbitrario in Italia o in Europa. Noi siamo entrati in crisi per l’arrivo nel mese di maggio di circa 25mila immigrati tunisini e africani, al punto da scontrarci con la Francia che si era detta indisponibile ad accogliere coloro che avevano espresso l’intenzione di recarvisi, e da denunciare con toni ultimativi l’Unione Europea che predica bene e razzola male chiedendoci di accogliere tutti indistintamente ma rifiutando di corrispondere degli aiuti finanziari adeguati al costo effettivo supportato dall’Italia. Ebbene se siamo entrati in crisi per 25mila persone arrivate in un mese, cosa accadrebbe se ne arrivassero 250mila o addirittura decine di milioni quanti sono effettivamente i disperati sull’altra sponda del Mediterraneo che soffrono per le guerre in corso o per le ingiustizie sociali”?