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Manovra, arriva la tassa sulle case nei Paesi d’origine

È prevista dalle modifiche concordate con il governo e colpirà tutti i proprietari di immobili all’estero, immigrati compresi. Sarà pari allo 0,76% del valore, al quale si potrà però sottrarre l’eventuale patrimoniale già pagata al fisco in patria

 

 

Roma – 14 dicembre 2011 – Tra le modifiche  manovra economica concordate ieri tra le commissioni finanze e bilancio della camera e il governo, ce n’è anche una che farà poco piacere agli immigrati che hanno un casa in patria, magari acquistata con i soldi guadagnati qui. Su quella casa dovranno infatti pagare una nuova tassa.

Si chiama “imposta sul valore degli immobili situati all’estero”, colpirà tutti i proprietari residenti in Italia, indipendentemente dall’uso cui è destinato l’immobile, e sarà pari allo 0,76 per cento del suo valore. Come calcolarlo? Facendo riferimento al costo indicato sull’atto di acquisto o, se questo non c’è, al “valore di mercato rilevabile nel luogo in cui è situato l’immobile“.

“Ma io su quella casa già pago le tasse” obietteranno in molti, considerando quanto già versano al fisco nei Paesi d’origine. L’unica magra consolazione è che avranno diritto a uno sconto sulla nuova tassa italiana pari, spiega la manovra, “all’eventuale imposta patrimoniale versata nello Stato in cui è situato l’immobile”.

Come farà l’Agenzia delle Entrate a sapere chi ha una casa all’estero? Spulciando le denunce dei redditi, dove andrebbero sempre indicati quegli immobili ,“indipendentemente dalla loro redditività”. Difficile però capire quanti se ne dimenticano e se il fisco italiano ha tutti gli strumenti necessari per scoprirli.

Elvio Pasca

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