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Manovra. I poliziotti: “I tagli colpiranno anche gli immigrati”

Meno risorse per le Questure, tempi più lunghi per i permessi di soggiorno. La denuncia di Siulp e Anfp

Roma  – 21 luglio 2010 – Pugno di ferro con i clandestini e guanti di velluto con i regolari? Macchè. Le buone intenzioni del governo non vanno di pari passo con la manovra economica.

Lo dicono i poliziotti, che sono chiamati a controllare territorio e a gestire la burocrazia dei permessi di soggiorno, ma ora lanciano l’allarme di fronte a un nuovo taglio di 600 milioni di euro, al blocco dei rinnovi dei contratti e al tetto sulle retribuzioni. E spiegano a Stranieriinitalia.it l’impatto della manovra sul fronte immigrazione.

“La Polizia potrà lavorare di meno. Non potranno quindi che diminuire  i controlli sugli irregolari e su chi li sfrutta facendoli lavorare in nero e in condizioni disumane, che è poi la vera piaga di questo Paese. Per quanto riguarda i regolari, si allungheranno invece le attese per rilasci e rinnovi dei  permessi e per le altre procedure affidate alle Questure” riassume Felice Romano, segretario generale del Sindacato italiano unitario lavoratori di polizia.

“È evidente che bisognerà dirottare le poche risorse a disposizione su alcune attività, a discapito di altre” spiega Romano. Un esempio? “Un questore non può chiudere lo stadio, deve  continuare a mandare agenti alle partite per garantire l’ordine pubblico. Per farlo ridurrà gli orari di attività degli uffici immigrazione, e le pratiche si accumuleranno ancora più che adesso”.

“La manovra  -aggiunge il sindacalista del Siulp – ha trattato il settore nevralgico della sicurezza come un settore qualunque della Pubblica Amministrazione, ma questo ci impedirà di gestire eventuali emergenze. Se l’anno prossimo Gheddafi smettesse di collaborare, non avremmo più mezzi e uomini per far fronte agli sbarchi”.

Sulla stessa linea anche l’associazione nazionale funzionari di polizia. “I tagli sono incoerenti rispetto alle scelte fatte da questo governo per contrastare l’immigrazione clandestina. Da un lato introduce il reato di clandestinità, dall’altro taglia le risorse per trovare i clandestini e per processarli. O si investe sulla sicurezza o non c’è sicurezza” denuncia Enzo Marco Letizia, segretario nazionale dell’Anfp.

“Alle forze di polizia – fa notare Letizia – oggi mancano ventimila uomini, non mi sembra che gli enti locali siano pronti a farsi carico delle nostre funzioni nella gestione dell’immigrazione regolare, quindi si prospettano ulteriori ritardi con i permessi di soggiorno. Senza contare che se aumentano i disagi  per i regolari e per le imprese che vogliono assumerli, aumenta anche la sfiducia nelle istituzioni e diventa più fertile l’humus per l’irregolarità”.

Ai tagli, si aggiungeranno le scadenze dei contratti del lavoratori a tempo determinato e interinali che oggi danno una mano alle Questure. “Con le nostre carenze di organico questi aiuti sono sempre preziosi. Il loro mancato rinnovo non sarò certo indolore” ammette il segretario nazionale dell’Anfp.

Elvio Pasca

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