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Mantovano: “L’immigrazione cambia, può cambiare anche la Bossi-Fini”

Il sottosegretario all’Interno: “Per ogni riforma bisogna seguire gli orientamenti dell’Ue”. “Teniamo distinta l’emergenza sbarchi, che quest’anno già sono stati 60 mila, dalle esigenze di integrazione”

Roma – 20 settembre 2011 – “Dal primo gennaio di quest’anno fino a oggi soltanto le persone arrivate via mare, quindi soprattutto a Lampedusa e sulle coste siciliane, sono state circa 60mila; meta’ provenienti dalla Tunisia, meta’ provenienti dalla Libia”.

Lo ha detto ieri il sottosegretario al ministero dell’Interno, Alfredo Mantovano, a margine di un convegno organizzato da Confindustria Bari-Bat sull’immigrazione intesa come risorsa.

“Quando si ripiomba in un’emergenza di questo tipo diventa molto piu’ complicato fare discorsi di equilibrio, di prospettiva, pero’ bisogna abituarsi a farli – ha aggiunto il sottosegretario – e a far convivere le emergenze ricorrenti con, invece, delle esigenze serie, concrete e reali di integrazione. I due piani vanno tenuti il piu’ possibile distinti”.

“Poiche’ il fenomeno cambia in continuazione, nessuno ha la pretesa di ritenere la Legge Bossi-Fini, che per altro in una parte significativa ricalca la precedente legge Turco-Napolitano, come qualcosa di irriformabile. Bisogna, pero’ -ha spiegato- tener conto che la legislazione di una nazione all’interno dell’Unione europea e’ molto condizionata dagli orientamenti e dalle linee guida della stessa Ue”.

Quindi, “le ipotesi di modifica – ha concluso Mantovano – hanno dei limiti che non sono quelli italiani”.

 

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