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Marocchino pestato. Il giudice: “Violenza bruta e odio razziale”

Il gip di Chiavari sui tre indagati: “Non lo hanno considerato come un essere umano. No a giustizia privata contro i più deboli”

Roma – 29 agosto 2012 – Verranno interrogati oggi dal giudice delle indagini preliminari Fabrizio Garofalo di Chiavari le tre persone indagate per il pestaggio di un marocchino avvenuto il 19 agosto scorso a Cicagna, in provincia di Genova.

 

Mauro Trucco, 58 anni e Ivo Nolentini, 52 anni, sono detenuti nel carcere di Chiavari, mentre Paolo Suma, di 26 anni, è agli arresti domiciliari. Avrebbero massacrato di botte l’immigrato perché lo sospettava nodi alcuni furti compiuti nella zona e volevano “dargli una lezione”. Una spedizione punitiva che ha riscosso anche attestati di solidarietà.

Nella motivazione dell’ordinanza di custodia cautelare, il gip di Chiavari, Fabrizio Garofalo, scrive che si è trattato di “violenza bruta, gratuita, non estemporanea ma premeditata posta in essere in base a pregiudizi presumibilmente legati anche a motivi di odio razziale”.

Proprio questi pregiudizi, potrebbero aver spinto i tre ”in mancanza di prove concrete, a ritenere la vittima responsabile di furti verificatisi in zona e a considerarlo non come un essere umano ma come feccia, un ostacolo a una tranquilla vita di paese, una persona senza diritti ne’ tutele nei cui confronti si sentivano in diritto di compiere qualsiasi tipo di azione”. ”E’ una condotta allarmante – sostiene ancora Garofalo – perche’ volta a creare una sorta di giustizia privata di esercitare nei confronti delle persone piu’ deboli”.

Dalla Procura sottolineano inoltre che “non risulta allo stato un collegamento tra la persona che e’ stata picchiata e i furti in abitazioni della zona. Inoltre, in 8 mesi, ai carabinieri di Cicagna sono giunte solo tre denunce di furti in appartamenti”

“Dalle informazioni ricevute dagli investigatori – viene spiegato – non risulta, quindi, ci sia una proporzione tra lo stato di agitazione diffuso per i furti e quanto e’ accaduto. Se qualcuno ha dei sospetti su una persona deve segnalarlo alle forze dell’ordine. In ogni caso non sono ammissibili iniziative di questo tipo”.

Il marocchino picchiato era stato arrestato il 27 luglio scorso ed e’ a giudizio per il furto in un pub di Moconesi, sempre nella zona. La Procura di Chiavari ha sottolineato che ”c’e’ un estremo rigore nei confronti di chi compie reati contro il patrimonio ma, nello stesso tempo, viene dimostrato estremo rigore verso chi vuole trovare scorciatoie usando mezzi di aggressione in base alle proprie paure pur senza trovare riscontro nei fatti”.

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