Menu

Il portale dell'immigrazione e degli immigrati in Italia

in

Maroni e Sacconi al governo dell’immigrazione

Guideranno i ministeri dell’Interno e del Welfare nel nuovo esecutivo. I loro profili Roma – 8 maggio 2008 –  Roberto Maroni e Maurizio Sacconi diventeranno probabilmente per gli stranieri in Italia i volti più noti del nuovo esecutivo: il primo sarà ministro dell’Interno, il secondo si occuperà del Welfare.

Sono due posizione chiave per il governo dell’immigrazione. Basti pensare che il Viminale è responsabile della gestione dei permessi di  permessi di soggiorno, dei riconoscimenti della cittadinanza  e dell’attività degli Sportelli Unici (quindi ricongiungimenti, contratti di soggiorno, primi ingressi ecc.). Il ministero del Welfare ha invece le competenze più importanti sul fronte del lavoro, a cominciare dalla definizione dei flussi di ingresso annuali e dall’esame, attraverso le direzioni provinciali del lavoro, delle domande di assunzione presentate da famiglie e imprese.

Questi i profili dei nuovi ministri tracciati dalle agenzie:

Roberto Maroni, che torna al ministero dell’interno dopo la breve esperienza del 1994, è uno dei dirigenti storici della Lega ed uno degli uomini più vicini ad Umberto Bossi. Nato a Varese il 15 marzo 1955, sposato e padre di tre figli, é avvocato di professione, e suonatore di sassofono per diletto.

Comincia la carriera politica con l’elezione al consiglio comunale di Varese nel 1990, poi passa alla Camera nel 1992 e diventa capogruppo leghista nel 1993. Nel primo governo Berlusconi è ministro dell’interno e vice presidente del consiglio. Vive un momento di isolamento nella Lega quando Umberto Bossi decide la rottura dell’alleanza con Berlusconi, ma nel 1996 viene rieletto e vive da protagonista la stagione della "secessione" della Padania, poi quella della ricomposizione dell’alleanza col centro destra.

Con la vittoria della Cdl nel 2001, assume l’incarico di ministro del lavoro, che tiene fino al 2006, e porta all’approvazione la riforma delle pensioni e la ‘legge Biagi’ dedicata al giurista assassinato dalle Br che era il capo dell’ufficio legislativo del suo ministero. Nella legislatura appena trascorsa era il capogruppo della Lega alla Camera.

Maurizio Sacconi vanta una lunga carriera politica e parlamentare, prima nel Psi poi in Forza Italia. Negli ultimi anni, ha legato il suo nome in particolare alle politiche per il lavoro, collaborando con Marco Biagi alla stesura del Libro bianco del 2001, e poi impegnandosi per l’approvazione di quei progetti di riforma dopo l’assassinio del giurista bolognese.

Nato a Conegliano (Treviso) il 13 luglio 1950, sposato e padre di un figlio, laureato in giurisprudenza, Sacconi è eletto deputato dal 1979 al 1994 nelle liste del Psi di Bettino Craxi.
Fra il 1987 e il 1994 è più volte sottosegretario. Dopo un’esperienza all’Organizzazione internazionale del lavoro a Ginevra, torna in politica nelle fila di Forza Italia e diventa sottosegretario al lavoro nel 2001. È presidente dell’associazione ‘Amici di Marco Biagi’.

EP

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]
Exit mobile version