Il ministro dell’Interno sulla sentenza della Corte di Giustizia. "Perché l’Ue se la prende solo con l’Italia?"
Roma – 28 aprile 2011 – "L’Europa non ha dato una mano ma anche oggi, come si vede, ci complica la vita". A dirlo il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che da Verona commenta la sentenza della Corte di Giustizia Ue."Nei prossimi giorni – aggiunge – mi riservo di valutare le conseguenze di questa sentenza e vedere come porvi rimedio".
"Perchè l’Ue – ha detto Maroni – se la prende solo con l’Italia? D’ora in avanti i clandestini che non verranno espulsi aumenteranno la loro presenza sul territorio e andranno a incidere su quei comportamenti che le ordinanze dei sindaci ora non sembrano possano del tutto frenare".
"Occorre – ha ribadito il Ministro – che le istituzioni europee si rendano conto che i problemi che ha l’Italia non sono solo suoi, ma anche del resto dell’Europa. Se si rende più difficile l’espulsione dei clandestini non e’ un problema dell’Italia, e’ un problema dell’Europa".
Secondo Maroni, "L’eliminazione del reato di clandestinità accoppiata alla direttiva europea sui rimpatri, rischia di fatto di rendere impossibili le espulsioni, trasformandole solo in intimazione ad abbandonare il territorio nazionale entro sette giorni. Questo rende assolutamente inefficaci le politiche di contrasto all’immigrazione clandestina".
"Vorrei comprendere perche’ l’Italia, sempre e solo l’Italia", ha sottolineato il ministro, che si detto ”insoddisfatto” della decisione della Corte di giustizia europea ”perche’ primo ci sono altri Paesi europei che prevedono il reato di clandestinita’ e non sono stati censurati e, in seconda battuta, l’eliminazione del reato accoppiata a una direttiva europea sui rimpatri rischia di fatto di rendere impossibili le espulsioni".
"Noi – ha concluso il ministro – vogliamo continuare con le espulsioni – ha ribadito Maroni – con la Tunisia, in particolare, funzionano bene. Sono oltre 600 i tunisini rimpatriati dal 5 aprile".