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Maroni: “Cittadinanza breve non è nel programma”

"Non si può acquisire solo per il fatto di essere nati in Italia" Roma, 10 maggio 2010 – ”Non c’è nessun duello. Ci sono due visioni diverse del problema. Il nodo non sono i 5 anni in piu’ o i 5 anni in meno per l’acquisizione della cittadinanza. Questo e’ un falso problema tant’è vero che il ministro leghista dell’Interno, contrario a ridurre i tempi da 10 a 5 anni, nel 2009 ha il record di richieste evase positivamente rispetto a tutti gli anni precedenti: 42 mila nel 2009, 40 mila nel 2008, 37 mila nel 2007. E questo grazie a procedure più snelle”.

Roberto Maroni, in un’intervista al Corriere della sera dice no alla ‘cittadinanza breve’. ”Il problema – spiega il ministro dell’Interno – è il passaggio dallo ius sanguinis allo ius soli. La cittadinanza non si può acquisire solo per il fatto di essere nati in Italia anche perche’, con la crisi economica, il terrorismo internazionale e le pressioni migratorie cosi’ forti, qualcuno mi spieghi perchè dovremmo spingere su questo tasto che non e’ una priorità”. Finchè al al Viminale ci sarà un ministro della Lega inutile parlare di jus soli? ”Questa dello ius soli è una campagna demagogica perchè non si hanno argomenti per contrastare le politiche del governo che stanno dando buoni risultati anche in tema di integrazione”, replica Maroni.

Un accorciamento dei tempi di concessione della cittadinanza, insiste, ”nel programma di governo non c’e’. Le priorita’ sono altre: la crisi economica, il contrasto alla mafia, l’aiuto ai sindaci e il federalismo fiscale”. La Lega su questo tema non fara’ ”ne’ controcanti ne’ imboscate ” perche’ ”noi siamo coerenti a differenza di altri che cambiano idea”. Non e’ il presidente della Camera l’obiettivo di Maroni: ”Fini disse queste cose gia’ 10 anni fa. Non le condivido. Ma riconosco la sua coerenza”, puntualizza.

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