Roma, 30 maggio 2011- “Se il governo rimarrà in piedi” il ministro Roberto Maroni annuncia in un’intervista a ‘Libero’ che presenterà al prossimo Cdm “un provvedimento per correggere la direttiva europea che di fatto impedisce le espulsioni forzate” degli immigrati clandestini.
“Abbiamo ribaltato il principio: la regola e’ l’espulsione coattiva e l’eccezione e’ il semplice foglio di via”, spiega il titolare del Viminale. “Del resto – aggiunge il ministro – abbiamo cominciato a farlo gia’ nei primi cinque mesi di quest’anno. I numeri dimostrano che abbiamo non solo evitato l’interpretazione restrittiva data dall’Ue con la direttiva del dicembre scorso, ma anche intensificato l’attivita’ di espulsione.
Dal primo gennaio al 29 maggio 2011, gli extracomunitari effettivamente rimpatriati sono 9.318, praticamente il doppio di tutti quelli del 2010, grazie soprattutto agli accordi con la Tunisia”. Maroni spiega che per l’Italia, a differenza di Germania o Francia, espellere vuole dire rimpatriare gli immigrati clandestini “nei Paesi d’origine”.
Quindi un’operazione “molto piu’ complicata” che ha anche i suoi costi: “Nel 2011 prevediamo una spesa di 250 milioni di euro tra salvataggi in mare, prima assistenza a Lampedusa, catering, attivita’ delle commissioni territoriali per le domande di asilo”. Sugli ultimi sbarchi a Lampedusa, poi, Maroni spiega che per quanto riguarda l’azione di contrasto in Tunisia ”le prospettive sono buone” mentre “dal fronte libico sono pessime e collegate alla guerra. Negli ultimi due giorni sono arrivate circa un migliaio di persone e quasi tutte dalla Libia”.