"Dovrebbe occuparsi di rom e clandestini, e non lo fa. E sui rifugiati dice: Teneteveli"
Roma – 25 agosto 2010 – Il ministro dell’Interno Roberto Maroni punta di unovo il dito contro l’Unione Europea, che non gestirebbe il fenomeno dei rom, dell’immigrazione clandestina e dei rifugiati, lasciando il peso sulle spalle dell’Italia.
“Vi parlerò dei rom e vi dirò chi sono quei soggetti che devono gestire il fenomeno e non lo stanno facendo, ovvero l’Unione europea", ha detto oggi Maroni dal palco del Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini. Anche sui clandestini, ha aggiunto, "occorre che l’Europa si dia una mossa, che capisca che il problema non e’ dell’Italia o di Malta, ma di tutta l’Europa".
Sui cittadini comunitari, per i quali nei giorni scorsi aveva chiesto espulsioni vere e proprie, Maroni ha ricordato che “ci sono regole e sono europee. Io ho semplicemente detto che voglio applicare la direttiva numero 38 del 2004 che stabilisce che i cittadini comunitari hanno diritto di soggiornare per tre mesi in un paese europeo, ma ad alcune condizioni. Regole che sono europee, che valgono per me se vado in Francia e devono valere per chi viene in Italia".
Il ministro ha poi ricordato di avere chiesto all’Unione europea una politica comune, in particolare per quanto riguarda l’asilo per i rifugiati, laddove queste politiche vengono lasciate ad ogni Stato membro. "Ho chiesto: perche’ i Paesi dell’Unione non fanno uno sforzo per gestire in maniera unitaria e uniforme il tema dell’asilo e dei rifugiati. La risposta e’ stata: ‘No, teneteveli’". "Noi ce li teniamo – ha detto – ma questo atteggiamento la dice lunga sul ritardo dell’Europa. Il ritardo dell’Unione europea è enorme".