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Maroni: “Minori clandestini hanno diritto allo studio”

Laura Garavini (Pd): "Mail decreto sicurezza obbliga gli operatori scolastici a denunciare gli irregolari maggiorenni"

Roma – 25 giugno 2009 – Gli studenti stranieri non in regola con il permesso di soggiorno o con altri documenti hanno pienamente garantito il diritto di studio. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ieri, nel corso del question time alla Camera. ”Il diritto allo studio del minore straniero – ha ricordato Maroni – trova ampia tutela nel nostro ordinamento. Mi riferisco in particolare all’articolo 38 del testo unico sull’immigrazione che prevede l’obbligo scolastico per tutti i minori stranieri presenti sul territorio. Inoltre – ha aggiunto – ricordo che i minori stranieri non sono espellibili”.

Poi, ha proseguito, ”la tutela è rafforzata dall’articolo 45 del regolamento di attuazione che stabilisce che i minori stranieri in Italia hanno diritto all’istruzione indipendentemente dalla regolarità del soggiorno e, qualora siano privi di documentazione anagrafica o in possesso di documentazione irregolare o incompleta, sono iscritti con riserva senza pregiudizio per il conseguimento dei titoli conclusivi dei corsi di studio”.

Il Governo, ha osservato il ministro, ”ha inteso proseguire il cammino intrapreso nel preminente interesse dei minori stranieri con la volontà di assicurare la piena integrazione nel tessuto sociale. Infatti il ddl sicurezza all’esame del Senato prevede espressamente che non vi e’ obbligo di esibizione del documento di soggiorno per i provvedimenti attinenti alle prestazioni scolastiche obbligatorie”.

”Ricordo poi – ha detto ancora Maroni – che il Governo ha già accolto alla Camera l’ordine del giorno che lo impegna ad adottare prima delle prossime iscrizioni scolastiche ulteriori iniziative per far sì che la norma includa i percorsi scolastici di ogni ordine e grado. Alla luce di queste norme di una chiarezza esemplare – ha concluso – non risulta necessario intervenire con direttive o impartire istruzioni da parte mia più di quanto abbia fatto il ministro della Pubblica istruzione”.

Ma Laura Garavini, deputata del Pd, si preoccupa degli studenti una volta diventati maggiorenni. ”Il ddl sicurezza tanto voluto dal ministro Maroni e dalla maggioranza di governo introduce il reato di clandestinità che obbliga gli incaricati di pubblico servizio, come sono i presidi, a denunciare i reati di cui hanno avuto notizia e questo pone le basi affinchè gli operatori scolastici denuncino gli studenti clandestini che hanno superato i diciotto anni di età: ma di tutto questo il ministro non ha ricordato nulla durante il Question time a Montecitorio”

”Maroni ci ha ricordato tutte le norme sul diritto allo studio, norme garantiste scritte nel corso di anni e non certo con il concorso della Lega – dice Garavini – ma non ha detto nulla sui danni dei futuri provvedimenti di questo governo ed in particolare sulla legge che sta per essere licenziata dal Senato: gli episodi denunciati in questi giorni diventeranno probabilmente quotidiani. I rischi di denuncia per i ragazzi stranieri che hanno compiuto i diciotto anni compromettono il diritto allo studio e dunque la futura integrazione, creando un danno irreparabile alle loro vite e alla società intera”.

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