"Tolleranza zero". "Sì a reato di clandestinità, Berlusconi è d’accordo" Roma – 13 giugno 2008 -"Quella tolleranza zero promessa in campagna elettorale resta tolleranza zero verso tutti i delinquenti". Il ministro dell’Interno Roberto Maroni conferma la linea della fermezza e insiste sul reato di immigrazione clandestina, che è sicuro, sarà approvato dal Parlamento.
Il reato "resta, resta", "non vacilla un bel niente", ribadisce Maroni in un’intervista pubblicata oggi da Libero, respingendo le critiche di opposizione, pm e Chiesa. E quanto alle perplessità dello stesso presidente del Consiglio , sostiene che "dopo l’approvazione della direttiva europea, anche Berlusconi si è convinto della necessità di un reato penale di immigrazione clandestina".
In base alla direttiva sui rimpatri approvata dai ministri dell’Interno dell’Ue, spiega il ministro, "si può solo dare il “foglio di via”, il che significa: nessuna espulsione effettiva. Se invece il provvedimento di espulsione è conseguenza di una condanna penale, allora il clandestino può essere espulso subito".
Il ministro ribadisce però che l’introduzione del reato non colpirà chi è già qui. "Tutti gli studenti di giurisprudenza del primo anno – dice – sanno che la norma penale non è retroattiva. Quindi, quando dicono che tutti i clandestini in Italia finiranno in galera, dicono una scemenza giuridica".
Di conseguenza, "le badanti [che sono già in Italia n.d.r.] restano fuori dal reato di immigrazione clandestina". Questo però non vuol dire che avranno un permesso di soggiorno: "Lo dico subito: Non ci saranno sanatorie" sottolinea il Ministro.
"Questo ministero – conclude Maroni – farà di tutto perché venga rispettata la Bossi-Fini, sia nell’aspetto sanzionatorio, sia nell’incontro tra domanda e offerta. Massima collaborazione e disponibilità con gli imprenditori, le famiglie, verso tutti coloro che vogliono agire in legalità".