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Maroni: “Potrebbero arrivare in 80mila”

Il ministro dell’Interno sugli sbarchi: "Abbiamo chiesto all’Ue 100 milioni di euro"

Roma – 15 febbraio 2011 – Dalla metà di gennaio ad oggi,  sono sbarcati sulle nostre coste, quasi esclusivamente nell’isola  siciliana di Lampedusa, 5.278 tunisini, fra cui solo 60 sono le donne  e 66 i minori. Sono stati arrestati 26 scafisti, sequestrati 41  natanti, trasferiti 2.644 clandestini verso i Cie mentre altri 334  sono stati ripresi in carico dalla Tunisia.

Sono i numeri che  il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha fornito ieri dopo il vertice al  Viminale sull’emergenza immigrati. Di questi oltre 5 mila clandestini, "solo pochi hanno presentato domanda per lo status di rifugiato  perchè – ha spiegato – la maggioranza di loro vuole andare in Francia e se  presenta domanda in Italia deve poi restare nel nostro Paese".       

"Si tratta di un fenomeno sociale che finora non e’ gestito  dalla criminalita’ -spiega- qui non c’e’ racket: sono persone che  comprano le barche e partono dalla Tunisia per raggiungere le coste  italiane, distanti appena un centinaio di chilometri. Ma occorre  evitare che il racket allunghi le sue mani su questo fenomeno. Si  tratta di un vero e proprio esodo – ha confermato il titolare del Viminale-  che si può fermare soltanto a livello di capi di Stato e di governo".      

Quanto alle possibili stime sui numeri che potranno ingrossarsi  nel tempo, Maroni ammette di "non essere in grado di farle. Finora, il record raggiunto in passato e’ stato di 36 mila immigrati in un anno.  Qui, in appena un mese, siamo appunto arrivati a 5.278 e se non si  pone riparo andando avanti così si arriverebbe a superare quota 80  mila. Non dimentichiamoci che decine di migliaia di persone sono  comunque pronte a partire, per lasciare le coste nordafricane e  raggiungere quelle italiane".        

"Senza la collaborazione delle  autorità’ tunisine, e’ impossibile effettuare i respingimenti in mare  degli immigrati clandestini che intendono raggiungere le coste di  Lampedusa" ha sottolineato il ministro, che ritiene "fondamentale la collaborazione con il governo di  Tunisi" e spera che "la missione in corso del ministro degli Esteri  Frattini possa far cogliere alla Tunisia la nostra disponibilità a  fare tutto ciò che serve, in termini di uomini e di mezzi, di sistemi e di strumenti, per arginare alla fonte le partenze".       

Infatti, ha spiegato il titolare del Viminale, "una volta in mare, le navi dei clandestini non possono che essere portate a Lampedusa".  Attualmente, il tratto di mare di circa 100 chilometri che separa le  coste nordafricane dall’isola di Lampedusa "e’ pattugliato da 6  ricognitori, 2 elicotteri e 11 unità navali che servono  principalmente per il soccorso".     

Il ministro ha poi spiegati di aver chiesto all’Unione europea  “un contributo straordinario iniziale di almeno 100 mln di euro per  fronteggiare l’emergenza immigrati". "E’ interesse di tutta l’Europa, in questo momento, contrastare  il fenomeno, che può avere  conseguenze devastanti per i Paesi della Ue. E’ necessario che  l’Unione europea, ai suoi massimi livelli e dunque da parte dei capi  di Stato e di governo, si dia una strategia e inizi una forte azione  diplomatica. Del resto, se si sono detti preoccupati gli Usa come fa a non essere preoccupata la Ue?".

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