"Romeni in Italia solo se hanno casa e lavoro". "Mai più sanatorie"
Roma – 26 agosto 2008 – "La tolleranza zero va applicata fino in fondo". Partendo dalla cronaca di questi giorni, il ministero dell’Interno ha ribadito ieri la linea dura dell’esecutivo sull’immigrazione.
Maroni, nel corso di un dibattito a Cortina d’Ampezzo, ha annunciato che mercoledì firmerà "il decreto di espulsione dei due romeni" accusati della rapina e dello stupro a Roma ai danni dei due turisti olandesi. "Se dovesse succedere che per un cavillo tra una settimana escono – ha aggiunto, parlando a ‘CortinaIncontra’ – li rispediremo in Romania".
Ma poi il responsabile del Viminale ha allargato il discorso a tutti i cittadini comunitari. "Vogliamo applicare una direttiva europea dimenticata da Prodi: i cittadini europei possono circolare ma non possono fermarsi a vivere in un Paese senza un reddito adatto al luogo in cui vivono". Chi vuole vivere in un certo posto "deve avere un regolare contratto di lavoro e una casa. Ciò vale anche per i romeni: anche se sono cittadini europei dovranno sottoporsi a una verifica dei requisiti".
"Garantire ai cittadini il massimo della sicurezza è interesse del Governo" ha spiegato Maroni e l’obiettivo si raggiunge "con il contrasto all’immigrazione clandestina e il controllo del territorio per prevenire i reati predatori". Importante sarà, ha osservato il responsabile degli Interni, il censimento del prossimo ottobre "per verificare i clandestini".
Quanto agli sbarchi sulle coste siciliane, il ministro dell’Interno ha anticipato che "tra pochi giorni, grazie alla visita di Berlusconi a Tripoli, dovrebbe essere firmato un nuovo accordo" con le autorità della Libia. "La soluzione passa dalle motovedette miste italiane e libiche. Ma i libici pur avendo firmato l’accordo non accettano perché vogliono ancora soldi".
A chiudere l’intervento, un refrain caro al ministro: "Mai più indulti quotidiani o permanenti, mai più sanatorie".
EP