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Mascherine sequestrate a Napoli, i dispositivi di protezione sono stati donati anche a un centro immigrati

Roma, 27 novembre 2020 – A Napoli sono state sequestrate un milione di mascherine dalla Guardia di Finanza del Comando provinciale, tutte prive dei requisiti previsti dalle disposizioni vigenti. Le protezioni individuali contraffate, ora, dopo un’analisi svolta ASL Napoli 1 – Centro, sono state declassate a “prodotti per la collettività” e quindi sono state devolute alle Istituzioni e ad alcuni Enti do profit operanti sul territorio campano e napoletano. Tra questi, risulta esserci anche il Centro Immigrati Campania Fernandes di Castel Volturno.

Mascherine sequestrate Napoli, un milione di protezioni individuali senza requisiti

Secondo quanto emerso grazie alle indagini della Procura della Repubblica di Napoli, queste mascherine chirurgiche, le semi-maschere facciali e le visiere facciali, tutte destinate a essere vendute, erano in realtà prive dei requisiti necessari. Per questo è scattato il sequestro, per contrastare le condotte speculative illecite legate alla situazione emergenziale. L’operazione ha coinvolto una serie di imprenditori, alcuni italiani e alcuni stranieri, tutti operanti nella provincia di Napoli e proprietari di aziende per il commercio all’ingrosso e al dettaglio di prodotti di largo consumo. Durante l’epidemia, hanno colto l’occasione per intensificare il lavoro importando enormi quantitativi di mascherine direttamente dalla Cina. Le protezioni, però, non erano conformi alle normative vigenti.

Ad attirare l’attenzione degli investigatori sono state alcune spedizioni internazionali di merci sospette e operate da soggetti già noti alle forze dell’ordine per contraffazione. Così, si è risaliti alla catena commerciale e immediatamente sono state sequestrate, a Napoli, circa un milione di mascherine.

Le mascherine sono state donate alla comunità

I prodotti riportavano la marcatura CE, ed erano anche accompagnati da diverse tipologie di certificazione, peccato che fossero quasi tutte contraffatte. O comunque, apparentemente rilasciate da un ente di certificazione riconosciuto in ambito comunitario che, a seguito degli immediati accertamenti investigativi svolti dalla polizia giudiziaria, ne ha disconosciuto la genuinità. Il tutto, quindi, attestava in modo fraudolento la conformità dei prodotti ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dalle norme comunitarie e nazionali. Inoltre, le società produttrici cinesi non sono risultate tra quelle autorizzate dal Governo cinese a esportare questi prodotti anti Covid.

A seguito dell’analisi dell’ASL Napoli 1 – Centro, le mascherine sequestrate e gli altri dispositivi sono stati declassificati a “prodotti per la collettività”. Tramite una deroga normativa sancita dallo stesso decreto, infatti, sono risultate utilizzabili dalla collettività per ridurre la diffusione del Coronavirus. La procura, perciò, ha disposto la sua distribuzione gratuita alle Istituzioni e agli Enti no profit selezionati operanti sul territorio campano e napoletano. Ma anche ai soggetti bisognosi, alle Forze di polizia e agli Enti pubblici. Tra questi, è presente anche il Centro Immigrati Campania Fernandes di Castel Volturno.

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