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Matrimoni misti. Istat: “Sempre più numerosi, prova di integrazione”

Nel 12,5% delle unioni celebrate in Italia uno dei due è straniero. "Indicatore significativo del processo di integrazione" ROMA – I matrimoni misti sono "una delle novità più interessanti emersa nell’ultimo decennio nell’ ambito dei comportamenti familiari in Italia".

È quanto si legge nel rapporto "Il matrimonio in Italia: un’istituzione in mutamento" presentato ieri dall’Istat, che dedica ampio spazio alle unioni in cui almeno uno dei due sposi non ha cittadinanza italiana. Nel 2005 sono state il 12,5% del totale dei matrimoni celebrati in Italia, un fenomeno in rapido incremento (erano solo il 4,8% del totale nel 1995), che secondo l’istituto "perché rappresenta uno degli indicatori più significativi del processo di integrazione delle comunità immigrate nel nostro Paese".

I casi in cui entrambi gli sposi sono stranieri costituiscono una minoranza (3,5% del totale) mentre più numerose sono le coppie miste, l’8,8% a livello medio nazionale per un totale di 28.828 celebrazioni nel 2004. La frequenza dei matrimoni misti é proporzionale all’incidenza della presenza straniera nel nostro Paese, pertanto sono più diffusi al Nord e al Centro del Paese (circa 12 matrimoni misti ogni cento celebrazioni), ovvero nelle aree in cui è più stabile e radicato l’insediamento delle comunità straniere . Al Sud e nelle Isole, al contrario, il fenomeno assume ancora proporzioni contenute (circa 4,5 matrimoni misti ogni 100).

Nelle coppie miste, la composizione più frequente è quella in cui lo sposo è italiano e la sposa è straniera : circa 9 matrimoni su 100 al Centro-Nord e 7 matrimoni su 100 a livello medio nazionale per un totale di 17.835 nozze celebrate nel 2004. Le donne italiane che scelgono un partner straniero sono molto meno numerose: 4.443 nel 2004. Questo tipo di nozze rappresenta l’1,8%.

Gli uomini italiani che sposano una cittadina straniera scelgono nel 49% dei casi donne dell’Europa centro-orientale (principalmente rumene, ucraine, polacche, russe e albanesi) e nel 21% donne dell’America centro-meridionale (soprattutto brasiliane, ecuadoriane, cubane). Le donne italiane che sposano un cittadino straniero, invece, mostrano una preferenza per gli uomini di origine nordafricana (23% dei matrimoni), per lo più provenienti dal Marocco o dalla Tunisia, o per i cittadini dell’Europa centro-orientale (22% dei casi), soprattutto albanesi e rumeni.

L’Istat rileva anche che i cittadini stranieri che sposano gli italiani sono più giovani (maggiore differenza d’età con il partner) e istruiti (hanno un diploma superiore a quello del coniuge italiano). Infine, i matrimoni misti sono spesso secondi matrimoni, nel 36% dei casi se lo sposo è italiano e la sposa straniera , o nel 19 per cento delle unioni se la sposa è italiana e lo sposo straniero. Anche per il fatto di essere seconde unioni, i matrimoni misti sono spesso celebrati con il solo rito civile

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Istat: "Il matrimonio in Italia: un’istituzione in mutamento"

(13 febbraio 2007)

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