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Pur di entrare a far parte del governo Draghi ora Salvini appoggia l’approccio europeista sull’immigrazione

Roma, 8 febbraio 2021 – Fino a qualche giorno fa Matteo Salvini non avrebbe esitato a commentare l’arrivo di 422 migranti in Sicilia. Invece neanche una parola, un commento, un tweet. La Ocean Viking sta arrivando al Porto di Augusta dopo aver salvato 422 migranti al largo della Libia. Tra loro, ci sono anche 140 minori. Come mai il leader della Lega, questa volta, non si è lamentato? Perché in questi giorni si è riscoperto europeista: la volontà di entrare a far parte del governo di larghe intese capitanato da Mario Draghi è tanta da superare la necessità di fare polemica, di aizzare i cittadini. Sa benissimo, poi, che se vuole fare la parte dell’europeista deve accettare anche le politiche migratorie. Per cui eccolo qua, il nuovo Salvini.

Matteo Salvini si è riscoperto europeista e non commenta più i migranti

L’atteggiamento discriminatorio della Lega e di Matteo Salvini nei confronti dei migranti è uno dei principali punti di distacco tra il Carroccio, il Partito Democratico e Liberi e Uguali. Per questo probabilmente Salvini non ha espresso la sua opinione sull’arrivo della Ocean Viking: deve fare in modo di essere accettato al tavolo di governo. E questo dimostra quanto l’interesse verso le poltrone possa far cambiare repentinamente tutta la posizione politica di un partito e del suo leader. Ma anche quanto la Lega segua solamente gli interessi del momento. Quattro giorni fa, infatti, Salvini scriveva: “Torna il bel tempo e, tra ieri notte e oggi, a Lampedusa sono sbarcati in 400. Per la Lega tornare a difendere i confini e la sicurezza degli italiani è fondamentale. Anche su questo chiederemo cosa ne pensa il professor Draghi.

Il 25 gennaio, poi, in un altro post scriveva: “In diretta da Augusta, grazie alla Ong e al governo Conte arrivano in quasi 400. Per i clandestini Italia zona verde, vergognoso“. Si trattava della stessa nave che, in queste ore, è tornata nel porto di Augusta. Questa volta, però, di vergognoso evidentemente Salvini non ci vede nulla. Chissà come mai. “Ieri a Lampedusa (l’avete visto al tg?), zona verde, assembramenti? No problem! Prossimamente nelle città di tutta Italia, omaggio di Conte-Lamorgese”, è invece il tweet dello scorso 14 novembre. Dopo l’ufficializzazione del suo appoggio al governo Draghi, però, in un attimo, Matteo Salvini sembra essersi dimenticato di essere contro i migranti.

Il dietro front del leader della Lega

Ora, infatti, per Matteo Salvini e per la Lega è tempo di “buttare il cuore oltre l’ostacolo”. “Noi abbiamo raccolto l’appello del presidente della Repubblica senza mettere veti in casa d’altri. Se c’è un’idea di Italia con meno tasse, meno burocrazia e più salute. Noi ci siamo senza mettere veti in casa di altri perchè mi sembrerebbe poco rispettoso del lavoro del professor Draghi”, ha detto il leader della Lega durante un punto stampa in piazza Città di Lombardia a Milano. Ma non è questo il punto: ora Matteo Salvini, sul tema migranti e migrazione, punta ad applicare la “legislazione europea”. Qui, sta la novità. Rispettare quell’insieme di norme, tra cui il regolamento di Dublino, che tanti Paesi vorrebbero modificare perchè impone agli Stati di primo approdo di farsi carico dell’accoglienza dei richiedenti asilo.

Stiamo parlando dello stesso Matteo Salvini accusato di sequestro di persone per i casi Gregoretti e Opena Arms. “Serve un po’ più di equilibrio, non devono esserci posizioni ideologiche, pro o contro per principio. Siamo per una posizione ragionevole. Il fenomeno deve essere controllato come in tutti gli altri Paesi, sicuramente non si proseguirà sull’azione dell’ultimo governo Conte, che era un liberi tutti. Ci sarà una posizione più equilibrata grazie alla presenza della Lega: copiamo quello che fanno gli altri Paesi”, ha detto il deputato Massimo Garavaglia.

L’atteggiamento rispetto al tema, quindi, sembra essere totalmente cambiato. Ma se entrare a far parte del governo Draghi servirà a mettere la parola fine alla lotta della Lega contro i migranti, ben vengano i cambi improvvisi di direzione e le larghe intese.

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