Roma – 20 giugno 2013 – Tra i banchi delle scuole italiane siedono quasi 800 mila studenti figli di immigrati arrivati dai quattro angoli del mondo, il multiculturalismo non è quindi un tema astratto da spiegare dalla cattedra. Può però diventare materia d’esame.
Se ne sono accorti stamattina li studenti dei licei sperimentali di Scienze sociali, quando hanno scoperto le tracce della seconda prova della maturità. Una di questa partiva da una riflessione del premio nobel indiano Amartya Sen sulla convivenza tra culture diverse e sulla rivisitazione dell’amore verso il prossimo ora che il prossimo può essere diversissimo da noi.
“Nel mondo contemporaneo c’è una forte richiesta di multiculturalismo. È un concetto abbondantemente citato in sede di elaborazione delle politiche sociali, culturali e politiche, specialmente in Europa occidentale e in America. Non è sorprendente, considerando che l’incremento dei contatti e delle interazioni globali, e in particolare dei movimenti migratori di massa, ha portato pratiche diverse di differenti culture a vivere una accanto all’altra. L’esortazione ad “amare il prossimo” è accettata in modo generalizzato quando il prossimo conduce, in linea di massima, il tuo stesso genere di vita […], ma per amare il prossimo tuo ora bisogna interessarsi ai diversissimi stili praticati da chi ci vive accanto.”
“Il candidato discuta il tema del multiculturalismo proposto nel passo citato – chiedeva la traccia – facendo riferimento ai movimenti migratori di massa, alle politiche di accoglienza dei vari stati ed all’azione della scuola italiana per affrontare le problematiche della diversità”.