Roma, 29 luglio 2011 – Si’ alla ”completa integrazione degli immigrati attraverso l’insegnamento della lingua e della cultura italiana” e applicando loro diritti e doveri, ”ma senza mettere il cittadino straniero sotto esami continui facendolo sentire immigrato per sempre o un cittadino momentaneo o di passaggio”.
Cosi’ in una nota da Foad Aodi, presidente dell’Associazione medici stranieri italiani, commenta l’accordo di integrazione per gli immigrati approvato in Consiglio dei ministri.
“‘L’accordo prevede che gli stranieri, di eta’ superiore ai 16 anni, che entrano per la prima volta in Italia possano stipulare un accordo con lo Stato – spiega Aodi – Lo straniero si impegna ad acquisire la conoscenza della lingua italiana e una sufficiente conoscenza della cultura civica e della vita civile in Italia. Lo Stato assicura allo straniero la partecipazione gratuita ad una sessione di formazione civica di durata tra le 5 e le 10 ore.
Lo straniero, che frequenta i corsi, partira’ con 16 crediti e dovra’ arrivare alla soglia di 30 crediti”. ”Al termine del biennio – prosegue il presidente Amsi – si svolgera’ gratuitamente un test inerente la conoscenza della lingua e della cultura civica. Per i crediti inferiori a 30 ci sara’ una proroga annuale dell’accordo. Per i crediti pari o inferiori a zero ci sara’ l’espulsione dello straniero”.
”Chiediamo al ministro dell’Interno quanti crediti spettano ai medici, operatori sanitari stranieri e professionisti che a loro e’ impedito di sostenere concorsi pubblici perche’ non sono in posseso di cittadinanza italiana ma lavorano e pagano le tasse regolarmente – sottolinea polemicamente Aodi – o che non possono fare il medico di famiglia perche’ non e’ cittadino italiano.
E quanti crediti spettano ai giovani stranieri che nonestante sono nati in Italia sono costretti a lottare tutti i giorni la doppia identita’ e contro l’impedimento di acquisire la cittadinanza italiana” . ”Chiediamo al Governo Italiano – comclude – di consentire a medici e operatori di origine straniera che lavorano in Italia ufficialmente da piu’ di 5 anni regolarmente di potere sostenere concorsi pubblici considerando anche ultimamente si parla molto del calo dei medici italiani”.