La comunità messicana celebra il giorno dei defunti. Altari colorati per sdrammatizzare
Roma – 29 ottobre 2010 – Teschi di zucchero, scheletri e disegni, ingredienti indispensabili per celebrare il Dià de Muertos messicano, ma non paragonatelo ad Halloween! Il “Dià de Muertos” corrisponde al “Giorno dei Morti” della tradizione cattolica e “l’Altar de Muertos” racchiude l’essenza di questa ricorrenza.
Per commemorare il ricordo dei propri cari, la tradizione messicana, punta alla gioia e al buonumore, allestendo piccoli altari colorati nelle case con fotografie, oggetti e bibite che piacevano al defunto, quando era ancora in vita. La scelta di sdrammatizzare la morte non è assolutamente dissacrante per la tradizione messicana, anzi il modo migliore è affrontarla con leggerezza perché “è un momento integrante della vita”.
Queste celebrazioni possono durare anche diversi giorni, seguendo la tradizione messicana che ha origini antichissime: risalenti addirittura al periodo precolombiano. La festa, che prevede, canti, balli e figure caricaturali della morte, è stata dichiarata patrimonio dell’Umanità nel 2003 e per l’occasione si prepara l’apposito Pan de Muertos.
Anche a Roma, la comunità Messicana, si prepara a celebrare il “Dià de Muertos” allestendo il caratteristico Altar de Muertos presso la basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Sarà possibile visitarlo sabato 30 ottobre, quando nella chiesa è prevista anche una messa panamericana con la musica dei mariachi.
Marco Iorio
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