Menu

Il portale dell'immigrazione e degli immigrati in Italia

in

Migliaia in strada per lo “sciopero giallo”

Iniziative in tutta Italia per sottolineare l’importanza degli immigrati. E dalla Francia rilanciano: “Facciamone un appuntamento annuale”

Roma – 1 marzo 2010 – Migliaia di persone in piazza a ribadire l’importanza degli immigrati. Per dirla con gli organizzatori, “una grande manifestazione non violenta per far capire all’opinione pubblica italiana quanto sia determinante l’apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra società”.

Volge al termine questo “Primo marzo. Sciopero degli immigrati”. E se ancora non si hanno dati certi sulle vere e proprie astensioni dal lavoro, che prevedibilmente saranno state relativamente poche, la mobilitazione ha trovato altre strade per farsi sentire come i cortei, i concerti, le mostre, i comizi e le lezioni di lingue.  Tutte tinte di giallo, il colore di riconoscimento della “Primavera antirazzista”.

A Milano sono stati srotolati tre striscioni, davanti alla Questura ("Permesso di soggiorno per tutti. Tempi di rinnovo più rapidi"), al Tribunale ("Migrare non è reato") e al Cie di Via Corelli ("Basta silenzi. Chiudiamo i centri di identificazione ed espulsione"), mentre a Piazza Duomo si sono tenute lezioni di arabo. Cartelli e slogan contro la legge Bossi-Fini e il pacchetto sicurezza anche per le vie di Bologna, dove in piazza sono scesi anche gli operai della Ducati e della Bonfiglioli.

A Napoli  diecimila persone hanno sfilato da piazza Garibaldi a piazza Plebiscito, dietro lo striscione “Nessuno è illegale”,  e si continuerà fino a tarda sera con esibizioni di musicisti e attori. A Roma, sarà n concerto dell’Orchestra di Piazza Vittorio a chiudere la giornata all’Esquilino, uno dei quartieri più multietnici della capitale che ha fatto da sfondo al corteo di oggi pomeriggio.

Lo “sciopero giallo” si è fatto oggi vedere e sentire in decine di città italiane, ma anche in Grecia, Spagna e Francia. Proprio la giornalista franco-marocchina Nadia Lamarkbi aveva lanciato l’idea della “24 heures sans nous”, e oggi rilancia:  “Vogliamo far diventare questa giornata un evento annuale ed europeo”.

EP

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]
Exit mobile version