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Amnesty: “No alla ratifica dell’accordo Italia-Albania per rischi sui diritti umani”

Roma, 19 gennaio 2024 – Il prossimo 22 gennaio ci sarà in Parlamento la discussione sul Disegno di legge riguardante la ratifica e l’esecuzione del protocollo sula gestione dei migranti firmato da Italia e Albania. A riguardo, Amnesty International Italia ha emesso una dichiarazione pubblica mettendo in luce le serie criticità dell’accordo e contestualizzandolo all’interno di una tendenza internazionale verso l’esternalizzazione del controllo delle frontiere e dell’esame delle domande di asilo.

Migranti, Amnesty International contesta l’accordo Italia-Albania

L’organizzazione per i diritti umani ha espresso profonda preoccupazione per i potenziali impatti negativi del protocollo sulla tutela dei diritti umani dei migranti, e ha invitato le istituzioni italiane a evitare la sua ratifica e attuazione. “L’attuazione del protocollo avrà innumerevoli conseguenze negative sui diritti umani. In particolare sul sistema di ricerca e soccorso in mare, sul diritto di asilo e sulle garanzie procedurali a difesa delle persone in condizioni di vulnerabilità. Nonché sulla libertà personale delle persone richiedenti asilo e migranti”, ha infatti commentato Anneliese Baldaccini, responsabile Relazioni istituzionali di Amnesty International Italia.

La detenzione automatica e prolungata sono entrambe intrinsecamente arbitrarie e quindi illegali. Non basta un protocollo bilaterale per cancellare il principio che la libertà personale deve essere la posizione di default e la detenzione l’eccezione”, ha poi aggiunto, sollevando la questione del trattenimento automatico di tutte le persone nei centri in Albania, inclusi i richiedenti asilo.

Amnesty International, inoltre, evidenzia la violazione dell’obbligo internazionale di garantire uno sbarco rapido in un luogo sicuro dopo il salvataggio, con il protocollo che impone un lungo tragitto di circa 1000 km dal Mediterraneo centrale verso l’Albania. Ciò potrebbe compromettere la sicurezza e la salute dei migranti, già provati dalle esperienze vissute in mare. La mancanza di chiarezza nel trattamento dei minori e degli altri soggetti vulnerabili, poi, sostengono, potrebbero far aumentare il rischio di detenzione prolungata e trasferimenti lunghi e inutili tra Italia e Albania. Ma non è tutto: l’organizzazione contesta anche i costi elevati stimati intorno a 500 milioni di euro per i primi cinque anni di attuazione del protocollo. Perciò risulta piuttosto improbabile il raggiungimento degli obiettivi dichiarati in termini di gestione della migrazione.

Per tutti questi motivi, quindi, Amnesty International Italia ha invitato il Parlamento italiano a non ratificare l’accordo, sottolineando l’importanza di investire in politiche di accoglienza e percorsi di accesso sicuri e regolari come alternative a progetti con rischi concreti di violazioni dei diritti umani.

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