Roma, 19 dicembre 2023 – Il disegno di legge di ratifica dell’accordo tra Italia e Albania per la gestione dei migranti è pronto a iniziare il suo percorso parlamentare, per lo meno nel nostro Paese. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, infatti, ha firmato l’autorizzazione alla presentazione del provvedimento alle Camere. Nel testo del disegno di legge, composto da sette articoli, si affrontano diverse tematiche, tra cui le disposizioni organizzative e finanziarie legate all’attuazione dell’accordo.
Migranti, Matterella firma la ratifica dell’accordo Italia-Albania
Tra le disposizioni finanziarie, il testo prevede una spesa di 31,2 milioni di euro per il ministero dell’Interno e di 8 milioni di euro per il ministero della Giustizia, finalizzata alla realizzazione delle strutture previste nell’accordo. Inoltre, sono valutati in 28 milioni di euro per il 2024 e 16,5 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2028 gli oneri derivanti dalla costituzione del fondo di garanzia del Protocollo e per il rimborso delle spese.
Il disegno di legge sarà ora esaminato a Montecitorio, e la firma di Mattarella rappresenta un passo significativo nell’iter di approvazione dell’accordo bilaterale. Nel frattempo, le attenzioni sono rivolte all’Albania, dove la Corte costituzionale sta valutando la legalità dell’accordo sulla gestione dei migranti. Nel caso in cui la Corte albanese dovesse dare il via libera alla procedura parlamentare, il cammino dell’accordo sarà agevolato. Al momento, però, rimangono incertezze sulla tempistica.
Nel contesto delle recenti polemiche e critiche, il governo italiano sostiene la necessità di una gestione strutturata e ordinata della migrazione, sottolineando la cooperazione con il Regno Unito e l’impegno a contrastare i trafficanti di esseri umani. Alcuni esponenti dell’opposizione, come Elly Schlein, hanno espresso tuttavia preoccupazioni sull’impatto delle scelte governative sulle vite in mare e sulla gestione umana dei migranti. Il dibattito sull’accordo Roma-Tirana rimane quindi aperto, con gli sguardi puntati su Roma e sulle prossime mosse del governo italiano. Il destino dell’intesa, intanto, però, si gioca anche al di là delle frontiere nazionali, nelle stanze della Corte costituzionale albanese.
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