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Migranti, Alberto Negri spiega perchè l’ipotesi dell’influenza della Wagner sulle rotte migratorie non regge

Roma, 17 marzo 2023 – Negli ultimi giorni il governo ha tentato di trovare un nuovo capro espiatorio per giustificare il vertiginoso aumento di migranti in arrivo: la presenza della milizia russa Wagner al di là del Mediterraneo. A detta di molti esperti, tra cui anche il giornalista Alberto Negri, però, questa sarebbe una teoria priva di fondamenta. In particolar modo perchè oggi la maggior parte dei profughi arriva dalla Tunisia, zona nel quale la Wagner russa non risulta essere presente. Zona che però, invece, soffre di un consistente problema di destabilizzazione.

Migranti, Negri: “E’ un modo per attirare l’attenzione della Nato”

“Due terzi dei migranti stanno arrivando dalle coste tunisine. O arrivano dalle coste della Tripolitania, che sì, è Libia, ma lì la Wagner non c’entra nulla. Quella zona è sotto il controllo delle milizie e dei miliziani legati alla Turchia. La Wagner controlla una piccola parte del territorio libico, soprattutto nella Sirte, e basta. Poi noi i trafficanti li conosciamo. Pensate soltanto al fatto che abbiamo ricevuto qualche settimana fa qui a Roma il ministro degli interni libico. Un uomo che è stato arrestato a Parigi, brevemente, il 3 marzo. Un uomo che in tutti i rapporti americani, degli Stati Uniti, viene definito come un violatore di diritti umani, un contrabbandiere di petrolio e di esseri umani“, ha spiegato Alberto Negri intervistato da Gregorio Romeo di fronte alle telecamere di Piazza Pulita.

Rispetto ai finanziamenti alla Libia, poi, ha aggiunto: “La Libia per noi era un paese molto importante dal punto di vista economico. Ma ormai l’abbiamo perso, ed è arrivata la Turchia. Quelle motovedette che noi forniamo sono controllate evidentemente dalle milizie e addirittura ci sono alcune foto che mostrano militari turchi che navigano sulle motovedette che abbiamo fornito alla guardia costiera libica“.

Perchè, allora, l’esecutivo Meloni sta instaurando il dubbio di una probabile infiltrazione della Wagner nelle rotte migratorie? “Il governo italiano ha puntato il dito contro la Wagner perchè così si dice: “Guardate Alleanza Atlantica, guardate Nato, dall’altra parte c’è il fastidioso complice di Putin. Perchè non usiamo la Nato sulle rotte dei migranti, in operazioni di pattugliamento, di tracciamento delle rotte dei trafficanti o cose di questo genere?”. Ovviamente questa è un’ipotesi. La verità è che in gioco ci sono i nuovi Paesi, paesi di nuova destabilizzazione come la Tunisia. In Tunisia il 40% dei giovani è disoccupato. Sta davanti a noi la Tunisia, e lì non c’è la Wagner. Ma c’è l’assenza più completa di una politica mediterranea da parte dell’Unione europea e dell’Italia”, ha sottolineato in conclusione Negri.

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