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Migranti, Bartolo: “In un’Europa che invecchia sono un’opportunità, non un problema”

Roma, 23 settembre 2024 – Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa diventato un simbolo della lotta per i diritti dei migranti, è intervenuto alla manifestazione Multi 2024 a Roma, organizzata da Slow Food e Lucy, per raccontare la sua esperienza e il dramma delle migrazioni. La sua idea è chiara: “Bisogna cambiare visione, i migranti, per l’Europa che invecchia, sono un’opportunità, non un problema“. Oltre 30 anni di carriera lo hanno portato a visitare più di 350 mila migranti e a condurre un numero record di ispezioni cadaveriche, un primato che mai avrebbe immaginato quando, da giovane pescatore, decise di dedicarsi alla medicina.

Migranti, Bartolo: “Per l’Europa sono un’opportunità”

Bartolo, eletto al Parlamento europeo nel 2019, ha proseguito il suo impegno politico in una legislatura dedicata in gran parte alle migrazioni. Durante l’incontro “Futura Terra: politiche per migranti e migratori”, ha sottolineato il legame tra crisi ambientale e migrazioni forzate. Un fenomeno che, secondo un recente rapporto di Legambiente e Unhcr, colpisce in particolare i Paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici, come la Siria e il Congo. “Le migrazioni fanno parte della storia umana. Sono inevitabili e rappresentano una sfida che, se affrontata con lungimiranza, può diventare un’opportunità”, ha ricordato durante l’evento. Tuttavia, la sua testimonianza si è soffermata soprattutto sull’indifferenza e sulle politiche di chiusura adottate dall’Europa. Bartolo, infatti, ha descritto il Mar Mediterraneo come un “cimitero” dove, negli ultimi anni, hanno perso la vita almeno 50 mila migranti, uomini, donne e bambini, molti dei quali vittime di naufragi.

Il medico, poi, ha ricordato il terribile naufragio del 3 ottobre 2013, quando 368 persone morirono al largo di Lampedusa. “Il primo corpo che ho ispezionato era quello di un bambino, indossava un pantaloncino rosso e una maglietta bianca. Ho cercato un segno di vita nei suoi occhi, ma non c’era nulla”. Da allora, Bartolo si è impegnato per far conoscere al mondo l’orrore vissuto dai migranti, combattendo contro le narrazioni tossiche che fomentano pregiudizi. Nonostante i suoi sforzi politici per riformare il sistema di Dublino e migliorare la gestione dei flussi migratori, però, Bartolo ha ammesso di aver ottenuto solo risultati minimi. “L’Europa dei muri e dei fili spinati continua a preferire accordi con dittatori che fanno il lavoro sporco per noi”, ha criticato duramente, riferendosi alle politiche di esternalizzazione dei confini e ai Centri di permanenza per i rimpatri.

Infine, il medico ha concluso con un appello a cambiare visione: “I migranti non sono un problema, ma una risorsa per un’Europa che invecchia. Dobbiamo accoglierli e integrarli, non chiudere gli occhi di fronte alla loro sofferenza”.

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