Roma, 4 agosto 2023 – Patrick Zaki, l’attivista appena rientrato dall’Egitto, si è unito a un presidio davanti alla Prefettura di Bologna per manifestare la sua opposizione alle espulsioni di cento migranti dai centri di accoglienza. “Ero lì perchè sono sempre dalla parte dei migranti. E c’è sempre un’alternativa”, ha commentato durante l’evento.
Migranti, Zaki: “C’è sempre un’alternativa all’espulsione”
“Ero lì perché sono sempre dalla parte dei migranti. Il diritto all’abitare rientra tra i diritti umani fondamentali e le persone in movimento sono sempre alla ricerca di un posto sicuro. Una volta che si sono sistemate a Bologna, è difficile chiedere loro di andarsene dal posto in cui vivono. Dal mio punto di vista, c’è sempre un’alternativa all’espulsione. Quando sono arrivato a Bologna da studente universitario, non è stato semplice trovare una casa, e questo è stato vero per me, che comunque avevo una borsa di studio alle spalle, un master e documenti ufficiali. Per chi arriva da rifugiato in cerca di protezione è ovviamente molto più difficile e quindi sì, certo che sono preoccupato per loro”, ha commentato durante il presidio.
“Quando sono arrivato a Bologna da studente universitario, non è stato semplice trovare una casa, e questo è stato vero per me, che comunque avevo una borsa di studio alle spalle, un master e documenti ufficiali. Per chi arriva da rifugiato in cerca di protezione è ovviamente molto più difficile e quindi sì, certo che sono preoccupato per loro. C’è sempre spazio per migliorare, ma ad essere onesto penso che stiano facendo del loro meglio. Spero che per i migranti vengano trovate soluzioni che permettano loro di stare in luoghi sicuri, luoghi che possano chiamare casa. I migranti non sono un fardello della società, ma un valore aggiunto. Se siamo in grado di garantirgli un ambiente sicuro, la loro energia può essere di grande giovamento per l’Italia”, ha aggiunto inoltre Zaki.
“Io sono sempre dalla parte dei migranti. Sono cresciuto in una comunità dove l’immigrazione fa parte della cultura. Ci sono villaggi in Africa dove i bambini vengono cresciuti fino a una certa età, poi vengono buttati in mare perché mancano i soldi per mantenerli. Oggi quello delle migrazioni è un tema importante che ha a che fare con i diritti umani. Ma si interseca anche con il cambiamento climatico e con la politica. Penso al naufragio di Pylos, in cui sono morte centinaia di persone alcune settimane fa. Non è stato semplice assistervi per noi egiziani”, ha detto in conclusione.
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