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Migranti, che cos’è e come procede il progetto AMIL per l’integrazione e il lavoro

Roma, 16 settembre 2024 – Il progetto AMIL (Alliance Multi-stakeholders for Migrants Integration and Labor) si conferma come un’importante iniziativa volta a promuovere l’integrazione sostenibile dei cittadini migranti nel mercato del lavoro italiano ed europeo. Coordinato da CIES Onlus e sostenuto da partner come CGIL Roma e Lazio, ALDA, PwC e Speha Fresia, il progetto mira a rafforzare l’inclusione sociale e lavorativa attraverso la cooperazione tra diverse organizzazioni.

Migranti e lavoro: il progetto AMIL

Ogni mese, una delle organizzazioni partecipanti aggiorna il pubblico sugli sviluppi del progetto. I destinatari sono giovani migranti adulti, tra i 18 e i 29 anni, con particolare attenzione a rifugiati, richiedenti asilo e donne. Il percorso di inclusione parte dall’orientamento e dalla costruzione di progetti personalizzati, che accompagnano i partecipanti fino all’inserimento lavorativo.

Speha Fresia, una cooperativa attiva dal 1983 nei settori della formazione professionale e dei servizi per il lavoro e che questo mese ha condiviso il proprio contributo, si è impegnata nello sviluppo di un Rapporto di Ricerca e Analisi del Mercato del Lavoro nel Lazio, individuando settori e imprese che potrebbero offrire opportunità di lavoro ai partecipanti. I settori chiave includono la ristorazione, l’edilizia, la logistica e la gestione dei rifiuti, con una particolare attenzione alle green economy. Le attività comprendono corsi accelerati di lingua italiana, workshop sulle competenze trasversali e lezioni sui diritti del lavoro e sulla sicurezza.

La sfida principale per AMIL, comunque, rimane quella di garantire un inserimento lavorativo stabile e soddisfacente per i 50 giovani beneficiari coinvolti. Un impegno che Speha Fresia e gli altri partner intendono portare avanti nei prossimi mesi, con l’obiettivo di creare un impatto concreto e duraturo nel processo di integrazione dei migranti. Inoltre, con un’attenzione costante al dialogo tra i diversi attori coinvolti, il progetto quindi punta a creare un modello di integrazione replicabile anche in altri contesti europei, a partire dai partner di Grecia, Cipro e Francia.

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