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Migranti, come stanno cambiando i flussi verso l’Europa: Lampedusa svuotata, Canarie nuova meta

Roma, 15 marzo 2024 – Il panorama dei flussi migratori verso l’Europa sta subendo cambiamenti significativi. A evidenziarlo è l’ultimo report di Frontex. Nei primi due mesi dell’anno, infatti, mentre in Italia sono arrivati circa 6.000 migranti, ben 12.000 hanno raggiunto le Canarie. Questi numeri sorprendenti indicano uno spostamento dei percorsi migratori, con la rotta del Mediterraneo centrale, che l’anno scorso era in piena esplosione con 155.000 sbarchi in Italia, improvvisamente svuotata. Il trend, che ha raggiunto il -70%, sembra essere consolidato da ottobre a oggi. Allo stesso modo, anche la rotta terrestre dai Balcani segna una diminuzione del 65%, con soli 3.000 arrivi dall’inizio dell’anno. Ma che cosa significa tutto questo, e perchè sta avvenendo?

Migranti, come stanno cambiando i flussi

Tutto ciò non implica affatto un rallentamento della migrazione verso l’Europa. Gli arrivi rimangono su livelli simili a quelli dello scorso anno, intorno alle 31.000 unità. Ciò che è cambiato sono i percorsi, con sempre più migranti che si dirigono verso la pericolosa rotta dalle coste del Senegal e della Mauritania verso le Canarie. Questa rotta, caratterizzata da un alto numero di morti – quasi 200 solo da gennaio – si svolge su un tratto di mare aperto senza alcuna flotta di soccorso.

Secondo Frontex, i gruppi criminali coinvolti nel traffico di esseri umani in Mauritania hanno rapidamente colto le opportunità offerte dall’aumento della domanda da parte dei migranti subsahariani in transito nel loro paese. Così, le organizzazioni criminali hanno convogliato migliaia di persone in Senegal e Mauritania, stipandole su vecchie piroghe, mentre i pescatori locali hanno collaborato con il traffico di esseri umani. L’incremento degli arrivi alle Canarie, poi, ha sollevato preoccupazioni a livello europeo, tanto che la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, insieme al primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, si è recata in Mauritania promettendo 210 milioni di aiuti in cambio di un freno ai flussi.

Intanto, l’Italia guarda con apprensione anche verso l’Egitto, temendo un afflusso di migliaia di persone in fuga dal Sudan. In risposta, il governo italiano ha deciso di applicare la recidiva prevista dal decreto Cutro alle Ong, accusandole di non collaborare con la guardia costiera libica e detenendo le navi umanitarie nei porti italiani per 60 giorni anziché per 20.

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