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Crisi diplomatica Italia-Francia, Tajani: “Reazione spropositata di Parigi”

Roma, 10 novembre 2022 – Se in un primo momento poteva sembrare che quello raggiunto tra Italia e Francia fosse un accordo, in queste ore la situazione è completamente cambiata. Si può dire infatti che tra i due Paesi si sia aperta una vera e propria crisi diplomatica attorno al tema migranti.

Migranti, tra Francia e Italia è crisi

La Ocean Viking arriverà venerdì alle 8 della mattina nel porto militare di Tolone. Dopo aver accettato di far attraccare la nave, però, la Francia ha anche fatto sapere che “ci saranno conseguenze estremamente gravi per le relazioni bilaterali ed europee“. Proprio per questo motivo ha deciso di sospendere l’accoglienza prevista di 3.500 rifugiati che si trovano nel nostro Paese, e ha chiesto “a tutti gli altri partecipanti al meccanismo europeo, in particolare alla Germania, di fare lo stesso“. Ha deciso, quindi, di aprire la crisi diplomatica tra i due Paesi.

Le risposte italiane non si sono fatte attendere. “La reazione che la Francia sta avendo di fronte alla richiesta di dare accoglienza a 234 migranti – quando l’Italia ne ha accolti 90 mila solo quest’ anno – è totalmente incomprensibile di fronte ai continui richiami alla solidarietà dovuta a queste persone. Questo comportamento dimostra anche quanto la postura delle altre nazioni di fronte all’immigrazione illegale sia ferma e determinata. Quello che non capiamo è in ragione di cosa l’Italia dovrebbe accettare di buon grado qualcosa che gli altri non sono disposti ad accettare. In Italia quest’anno sono sbarcate quasi 90mila persone. Tredici Paesi europei si sono impegnati a ricollocare complessivamente circa ottomila persone, meno di un decimo”, ha ribadito il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Tajani: “Reazione sproporzionata”

“Finora ne sono state ricollocate in tutto 117 (lo 0,13% degli arrivati), di cui in Francia 38 (lo 0,04%). A fronte di questi ricollocamenti assolutamente insufficienti, si vuole imporre il principio che l’Italia sia l’unico approdo d’Europa possibile per gli immigrati illegali, determinando così un flusso di ingressi in notevole crescita in questi ultimi tre anni anni. La solidarietà europea viene sbandierata ma l’Italia ha affrontato finora questo problema da sola e il nostro sistema di accoglienza è in gravissima difficoltà. E’ evidente quindi che l’Italia non potrà dare la propria adesione a soluzioni per un patto europeo non adeguatamente bilanciato tra misure di solidarietà e di responsabilità.

I Paesi di primo ingresso non possono, infatti, da soli sopportare l’onere di una responsabilità esclusiva nella gestione dei flussi. Per questo noi continuiamo a sostenere che la soluzione più seria è lavorare insieme per fermare le partenze dal nord Africa”, ha aggiunto poi Piantedosi.

“Noi continuiamo a lavorare e a difendere le ragioni dell’Italia: non è scritto da nessuna parte che debbano venire tutti da noi. Noi siamo pronti ad accogliere ma non è che dobbiamo comunque aprire le frontiere. Bisogna affrontare la questione con grande serenità. Ma dobbiamo anche difendere gli interessi dell’Italia”, ha dichiarato inoltre alla stampa a Bruxelles il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Solidarietà europea”, si è invece limitato a commentare il leader della Lega Matteo Salvini. L’esecutivo italiano, quindi, ha scelto di rispondere contrattaccando nuovamente il governo francese. Come è stato sottolineato oltre confine, però, il rischio è che in questo modo “ci rimetterà solo l’Italia”.

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