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Migranti, è partita la prima nave diretta nei nuovi centri in Albania

Roma, 14 ottobre 2024 – E’ partita oggi partita la prima nave della Marina militare italiana verso le coste albanesi, con a bordo un gruppo di migranti destinati alle nuove strutture di accoglienza previste dall’accordo tra Italia e Albania. Il centro di Shenjin ospiterà i sopravvissuti alla traversata del Mediterraneo, avviando le procedure di richiesta di asilo, che dovrebbero concludersi entro 28 giorni.

Accordo Italia-Albania, partiti i primi migranti

L’accordo tra i due Paesi, siglato a novembre 2023 dai premier Giorgia Meloni ed Edi Rama, ha subito diversi ritardi: l’apertura delle strutture era prevista inizialmente per maggio 2024 ma è stata rinviata più volte fino ad oggi. Dopo la registrazione a Shenjin, i migranti saranno trasferiti nel Centro di Gjader per la detenzione, in attesa dell’esito delle loro richieste di asilo. Le domande accolte porteranno al trasferimento dei migranti in Italia, mentre per i casi di rigetto non è ancora chiaro quale sarà il destino degli interessati. Si teme che possano essere trattenuti nel Cpr di Gjader.

L’apertura dei centri ha già suscitato aspre critiche da parte dell’opposizione. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha accusato il governo di “sprecare quasi un miliardo di euro” per i centri in Albania, “violando i diritti fondamentali” e ignorando la recente sentenza della Corte di Giustizia Europea, che mette in discussione la legittimità dell’accordo. Schlein, inoltre, ha evidenziato come queste risorse potessero essere impiegate per migliorare la sanità pubblica italiana. Anche Riccardo Magi, segretario di +Europa, ha criticato duramente l’operazione, definendola una manovra elettorale costosa e insensata. Magi, poi, ha denunciato l’utilizzo delle tasse dei cittadini per finanziare i centri di detenzione, invece di investire in scuole, ospedali o altre strutture essenziali.

Resta ora da osservare come i centri saranno gestiti e se rispetteranno le condizioni di permanenza e i diritti umani dei migranti, sotto la supervisione di osservatori internazionali.

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