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Migranti e rotta del Mediterraneo centrale: aumento drammatico di morti e dispersi nel 2023

Roma, 8 gennaio 2023 – Nel corso del 2023, la rotta del Mediterraneo centrale ha registrato un drammatico incremento delle tragedie migratorie. Sono infatti almeno 974 i migranti dichiarati morti e 1.372 i dispersi, secondo i dati forniti dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) in Libia. Numeri che rappresentano un notevole aumento rispetto agli anni precedenti, con 529 morti e 848 dispersi nel 2022 e 662 morti e 891 dispersi nel 2021.

Migranti, almeno 974 morti nel Mediterraneo nel 2023

L’OIM sottolinea l’urgente necessità di affrontare la crescente crisi umanitaria nella regione, con un appello a un’azione coordinata e rapida per garantire la sicurezza e proteggere la vita dei migranti che intraprendono la pericolosa traversata attraverso il Mediterraneo. Le cifre relative agli interventi della Guardia Costiera libica sono altrettanto preoccupanti: nel corso del 2023, sono stati intercettati 17.025 migranti e riportati in Libia. Di particolare allarme, poi, sono i dati della settimana dal 24 al 30 dicembre 2023, con 1.234 migranti intercettati e riportati in quella singola settimana.

La situazione, quindi, evidenzia una serie di sfide crescenti per la sicurezza e l’umanità, richiedendo un approccio globale e collaborativo per affrontare la complessità delle dinamiche migratorie nel Mediterraneo centrale. Il drammatico aumento delle perdite umane e dei migranti dispersi, infatti, sottolinea l’urgenza di azioni concertate a livello internazionale, coinvolgendo paesi di origine, transito e destinazione. È essenziale promuovere politiche mirate all’umanità, al rispetto dei diritti umani e all’implementazione di soluzioni sostenibili per fronteggiare la complessità della crisi migratoria nel Mediterraneo centrale. È imperativo, perciò, affrontare le cause sottostanti di questo flusso migratorio, comprese le condizioni socio-economiche instabili, la violenza, e la mancanza di vie sicure per la migrazione.

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