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Il Garante europeo per la protezione dei dati solleva preoccupazioni sul trattamento dei dati biometrici

Roma, 29 gennaio 2024 – Il Garante Europeo per la Protezione dei Dati (Gepd) ha espresso preoccupazioni significative in merito al trattamento dei dati biometrici proposto nel contesto del nuovo Patto sulla Migrazione e sull’Asilo. Il progetto, infatti, è parte integrante di un più ampio sforzo per rafforzare la cooperazione di polizia, e ha l’obiettivo di contrastare il traffico di migranti. Alla luce dei fatti, però, solleva diversi dubbi.

Migranti, le preoccupazioni del Garante Europeo per la Protezione dei Dati

In particolare, il Gepd ha sottolineato i “rischi posti dal previsto aumento del trattamento dei dati biometrici, compreso il riconoscimento facciale, da parte di Europol”. Inoltre, ha evidenziato la necessità di stabilire meccanismi e regole chiare, vincolanti per fornire garanzie adeguate, considerando il potenziale impatto sulla privacy e i diritti delle persone coinvolte. Ma non è tutto: il Gepd ha anche sollevato dubbi sulla giustificazione effettiva di tali misure, sottolineando la mancanza di prove a favore delle stesse. In più, ha sottolineato la mancanza di una valutazione d’impatto, un aspetto critico data la natura sensibile dei dati coinvolti, inclusi quelli biometrici, e considerato che le persone coinvolte potrebbero essere vulnerabili, come nel caso dei migranti.

La cooperazione tra Europol e Frontex è stata un altro punto su cui il Gepd ha richiamato l’attenzione. A riguardo, infatti, ha avvertito che Frontex non dovrebbe trasformarsi in un’agenzia di contrasto, e ha ribadito la necessità di chiarire il ruolo, i limiti e le procedure che dovrebbero guidare le attività di Frontex in supporto a Europol ed Eurojust e alle autorità di contrasto degli Stati membri dell’UE. Inoltre, il Gepd ha affrontato la questione dei trasferimenti di dati personali da parte di Europol a paesi al di fuori dell’UE, avvertendo che l’uso di deroghe alle norme generali non dovrebbe portare a trasferimenti sistematici, massicci o strutturali di dati personali.

Infine, il Gepd ha sottolineato la necessità di affrontare attentamente queste questioni al fine di garantire il rispetto dei diritti fondamentali alla privacy e alla protezione dei dati. Specialmente considerando il contesto sensibile legato alla migrazione e al trattamento dei dati biometrici.

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