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Migranti, giovane tunisino ucciso durante una rissa a Pisa: i commenti in rete dividono la comunità

Roma, 9 gennaio 2024 – La città di Pisa è scossa da una tragica vicenda di violenza, che ha visto coinvolte due comunità di migranti, quella tunisina e quella georgiana. Un giovane tunisino, Ilyes, di 27 anni, infatti ha perso la vita durante una rissa tra gruppi di diverse origini. Dopo la diffusione della notizia, i social e diversi siti di news si sono riempiti di commenti a dir poco controversi, e spesso vergognosi.

Migranti, Pisa: ucciso giovane tunisino

Frasi come “Pisani dop”, “meno uno”, e “se lo meritava” hanno evidenziato una polarizzazione nelle reazioni online, rivelando una forte tensione tra le comunità coinvolte. Tra loro, però, c’è stato anche chi, come Said Talbi, un tunisino residente a Pisa, ha cercato di spazzare via l’odio e la violenza. Talbi, che ha incontrato i due fratelli della vittima e seguirà il rimpatrio della salma dopo l’autopsia, infatti, ha commentato: “Mi auguro che nella tragedia si cerchi un’opportunità per aprire un dialogo tra la comunità tunisina e quella locale. Che questo fatto di sangue e violenza possa insegnare qualcosa.”

Said ha condiviso la storia di Ilyes, nato a Kairouan nel 1996 e arrivato a Pisa nel 2018. Il giovane lavorava nel settore edile in attesa del riconoscimento della protezione internazionale per ottenere il permesso di soggiorno. Secondo la ricostruzione della famiglia, Ilyes si sarebbe trovato coinvolto in una rissa tra uomini di origine georgiana mentre era seduto sugli scalini delle Poste centrali. Avrebbe cercato di intervenire per calmare gli animi, ma sarebbe stato colpito da cocci e coltello, ferite che si sono rivelate fatali. “Ilyes ha cercato di mettersi in mezzo per calmare gli animi quando è scattata la rissa tra un gruppo di tunisini e uno di georgiani,” hanno infatti raccontato i fratelli della vittima. La famiglia, ora, chiede che le forze dell’ordine facciano chiarezza sulla dinamica dell’evento.

La tragedia, però, mette in luce la necessità di un dialogo costruttivo e di sforzi congiunti tra le diverse comunità presenti nella città, affinché drammi come questi possano essere evitati in futuro. La comunità tunisina e quella georgiana, allo stesso tempo, ora dovrebbero sono riflettere sulla necessità di convivenza pacifica e rispetto reciproco. Le autorità locali, invece, sono invitate a garantire un’indagine approfondita per far luce sulla dinamica dell’incidente.

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